“Galleria neovaticana” è l’ ultima fatica in ordine di tempo del noto vaticanista Marco Tosatti, edita per i tipi di Radiospada (12 euro il prezzo di copertina). Il libro vanta la prefazione di monsignor Carlo Maria Viganò e l’ introduzione di Mike Hickson. Con lo stile sobrio, ma altamente caustico di sempre, Marco Tosatti descrive la situazione attuale della Chiesa cattolica, il calo delle vocazioni, le infiltrazioni di modernismo sotto il Cupolone e la perdita progressiva della fede. In poche parole, Tosatti parla di una evidente crisi sia dottrinale che pastorale. A tutto questo aggiunge, portando documenti ed argomentazioni, dubbi su alcune recenti nomine vaticane. Un lavoro che certamente si presterà a discussioni e commenti di ogni tipo, ma porta la firma autorevole di un giornalista di razza. Il libro è acquistabile on line. Appuntamento, dunque con ” Galleria neovaticana” ultima opera sfornata dalla frizzante penna di Marco Tosatti animatore del sito Stilum Curiae, di cui pubblichiamo integralmente la prefazione.
Recedite, recedite;
exite inde, pollutum nolite tangere;
exite de medio ejus;
mundamini, qui fertis vasa Domini.
Is 52, 11
Ringrazio l’amico Tosatti per essersi assunto il gravoso onere di raccogliere, in un’inquietante galleria degli orrori, gli esponenti della composita corte di Francesco. Certamente non possiamo negare che i personaggi qui enumerati non siano stati ordinati e promossi ben prima che Jorge Mario Bergoglio si affacciasse al balcone della Loggia di San Pietro; ma è innegabile che per molti di costoro il cursus honorum ha conosciuto un significativo progresso in questi anni.
Specchio del livello morale della chiesa della misericordia, i prelati e chierici della Galleria bergogliana confermano lo scandalo dato ai fedeli, il disonore arrecato alla Santa Chiesa, l’offesa alla Maestà divina e, non ultima, la sistematica demolizione del prestigio della Gerarchia cattolica. I cui vertici, come avviene peraltro nel mondo civile, mai come oggi sono completamente avulsi dal popolo di Dio, mentre assecondano con cortigiano entusiasmo l’avvento del Nuovo Ordine e della Religione dell’Umanità.
Un’anima pietosa potrà forse esser tentata di usare una qualche indulgenza verso i chierici traviati, rilevando che le loro colpe sono in fondo frutto dell’umana debolezza e che siamo tutti peccatori. Questa forma di tolleranza per un malcostume ormai divenuto endemico al Clero sopravvive da decenni, vantando tra i propri fautori coloro che solitamente ordinano e promuovono i loro intrinseci, condividendone non di rado le colpe. Da costoro, certamente, non saranno mai giudicati né condannati, né la loro coscienza si sentirà oppressa dalla silenziosa disapprovazione di chi non ha una doppia vita. Ma quale dirittura morale, quale dignità ci si può attendere da personaggi che vivono manifestamente rinnegando la loro vocazione e profanando il loro stato sacerdotale? Quale condanna del peccato e del vizio ci si può aspettare, da parte di quanti vi sono sprofondati al punto da non riuscire nemmeno a dissimularne l’attaccamento?
“Questo volume ha il merito di scoprire un mondo di corruzione e di perversione che costituisce la base del consenso di cui godono Papa Francesco e gran parte della gerarchia. Un consenso fondato anche sulla possibilità di manovrare a proprio piacimento i sottoposti, usando le loro colpe o le loro riprovevoli inclinazioni per ottenere un’obbedienza falsa, poiché motivata dal ricatto. Non è certamente questo il modo di governare della Chiesa di Cristo: basterebbe questo per comprendere – in ragione delle promesse di Nostro Signore – che la crisi del corpo ecclesiale ed in particolare della Gerarchia è destinata ad inesorabile sconfitta. “Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effemminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno del Regno di Dio” (1Cor 6, 10).
Guardiamo a quest’opera di Marco Tosatti come ad un primo volume che attende di esser completato. Un volume in cui si possano elencare i santi Pastori che, in questa tempesta che infuria contro la Chiesa Cattolica, sapranno distinguersi non per peccati ma per virtù, al di sopra di ogni ricatto; che sappiano governare conformemente allo scopo per cui essi hanno ricevuto l’autorità, obbedendo a Dio piuttosto che agli uomini; che dimostrino coerenza di vita con l’integrità della professione della Fede. E forse, proprio costringendoci a guardare nell’abisso di immoralità di una parte del Clero, i buoni potranno esser spronati a moltiplicare l’impegno di santità, di umiltà e di sacrificio, in modo da attirare sulla Sposa dell’Agnello quelle benedizioni e quelle grazie che altri oggi tengono lontane. Tempora bona veniant.
Alle anime innamorate di Dio queste pagine ispirino sentimenti di riparazione e di espiazione, invocando al Sommo ed Eterno Sacerdote il dono del pentimento e della conversione per i traviati che continuano a crocifiggerLo rinnegando le solenni promesse che hanno fatto, nelle mani del Vescovo, il giorno della loro Ordinazione. Sia loro di aiuto la Vergine Santissima, Refugium peccatorum, Madre del Sacerdozio.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
7 Febbraio 2021
Dominica in Sexagesima