In Germania è aumentato drasticamente il numero dei cattolici fuoriusciti da una Chiesa locale sempre più progressista.
La Conferenza episcopale tedesca ha pubblicato le cifre delle sue statistiche annuali. La notizia è allarmante: nel 2018, oltre 200.000 credenti cattolici hanno lasciato la Chiesa cattolica presente nelle diverse diocesi tedesche. Il 2018 è stato il secondo peggior anno, a proposito di fuoriusciti, dalla seconda fine della Seconda Guerra Mondiale. Solo nel 2014 più persone hanno lasciato la Chiesa (allora furono ben 217.716).
Rispetto all’anno precedente (2017) , il numero di persone che sono uscite dalla chiesa è aumentato di quasi il 29%, passando da 167.504 fuoriusciti a ben 216.078. Anche la partecipazione alla Santa Messa domenicale è diminuito. Adesso solo il 9,3 percento dei cattolici rispetta il precetto domenicale.
Il numero dei cattolici in Germania alla fine dello scorso dicembre 2018 ha raggiunto la sconfortante cifra di 23.002.128 fedeli, poco meno del 28% della popolazione totale tedesca.
“Le statistiche attuali sono preoccupanti”, ha affermato il segretario della Conferenza Episcopale Tedesca, padre Hans Langendörfer . “Non c’è nulla da sorvolare sulle cifre, confermano una tendenza che ha plasmato la chiesa negli ultimi anni”.
Se i membri della ricchissima Chiesa Cattolica tedesca scendono sempre di più ci saranno certamente dei motivi. Quello più supportato sui social è l’eccessivo progressismo propagandato da numerosi chierici e alti prelati. Viene rilevato, infatti, che nelle comunità che vivono una fede cattolici legata alla tradizione bimillenaria i fedeli che partecipano alla Santa Messa, che ricevono i sacramenti e che finanziano la Chiesa, sono in continuo aumento, soprattutto tra i giovani.
Continuando ad introdurre idee progressiste all’interno del cattolicesimo la Chiesa di Germania non riuscirà a frenare l’emorragia e, secondo le previsioni dell’attuale Conferenza Episcopale, “si dimezzerà entro il 2060”. Non è un caso se il numero di parrocchie è diminuito nuovamente rispetto all’anno precedente. Adesso le parrocchie sono 10.045, contro le 10.191 del 2017. Inoltre, anche il numero dei sacerdoti è sceso, passando dai 13.560 del 2017 ai 13.285 del 2018.
Vivendo in Germania da quasi tre anni mi sento di affermare che piu che in un eccessivo progressismo (che al limite dovrebbe essere considerata una caratteristica positiva, segno di una Chiesa che si sa rinnovare e adattare ai tempi), la casa dovrebbe essere cercata nella tassazione (spropositata e immotivata a mio modo di vedere) a cui sono sottoposti i cattolici praticanti. Una Chiesa fondata sui veri valori Cristiani Cattolici non dovrebbe permettere che l’ essere credenti e partecipare alla vita comunitaria sia subordinato al pagamento di una tassa mensile…come se si trattasse di un iscrizione in palestra o un abbonamento a Sky…
Anche io vivo in Germania e riscontro lo stesso fenomeno sottolineato da Andrea. I fedeli non si allontanano dalla fede perché in disaccordo con la Chiesa ma perché con la Kirchenaustritt (l’uscita formale dalla Chiesa) non devono più pagare i relativi contributi (l’8-9% dello stipendio, prelevato mensilmente in busta paga). Mentre in Italia in genere si ricorre allo “sbattezzo” per un autentico rifiuto ideologico, in Germania è più una questione di convenienza fiscale. Con una riforma fiscale favorevole, il numero di fuoriusciti diminuirebbe drasticamente.