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Il Vangelo di Martedì 8 agosto 2023

Dal Vangelo secondo Matteo 15,1-2.10-14

In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?
Dio ha detto: Onora il padre e la madre e inoltre: chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Voi invece dite: «Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre». Così avete annullato la parola di Dio con la vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini». Poi, riunita la folla, disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

COMMENTO DI DON RUGGERO GORLETTI

Gesù rimprovera i farisei del suo tempo, ma non solo loro. Infatti non si limita a disputare con i farisei, ma poi riunisce la folla per lasciare questo suo insegnamento, che è una legge che vale per gli uomini di ogni tempo e luogo, e quindi per ciascuno di noi.

Gesù mette in guardia da due cose: una religiosità superficiale («Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me») e una morale accomodante, che con la scusa di interpretare la scrittura smarrisce la volontà di Dio sostituendovi un interpretazione di comodo.

Questa interpretazione nasconde la legge anziché applicarla alle varie situazioni che via via la vita ci pone davanti, e offre interpretazioni di comodo che riducono la legge di Dio all’osservanza di una miriade di inutili precetti ma tradisce i comandi fondamentali della carità e della giustizia.

Gesù è chiaro: chi agisce in questo modo cessa di essere guida, e deve essere abbandonato: «Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi».

Il tono molto solenne usato da Gesù che non si limita a disputare con i farisei, ma ha riunito la folla per precisare il suo insegnamento, e la risposta data ai suoi discepoli «ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata» ci mettono in guardia sulla necessità di fuggire una religiosità superficiale e una morale di comodo, perché ciò che non viene da Dio non ha futuro. Istituzioni, tradizioni, modi di pensare e di vivere. Tante volte ci ostiniamo a difendere qualcosa, un modo di agire, un modo di pensare, pensando che sia giusto, corretto, buono. La domanda che dobbiamo porci, in questi casi è: «ma tutto questo risponde al piano di Dio? ». E’ questa la domanda essenziale. Ci dobbiamo confrontare, per verificare la bontà delle nostre intuizioni, dei nostri ragionamenti, delle nostre istituzioni, private e pubbliche, con la mente di Dio. E non abbiamo altra strada per verificare tutto questo che metterci in ascolto della sacra scrittura, della tradizione della Chiesa, e del magistero bimillenario della Chiesa. Il confronto con la mentalità corrente, con il normale modo di pensare dei nostri giorni, con ciò che oggi è politicamente corretto, non ci può far capire se ciò che pensiamo o facciamo, a livello personale, familiare, comunitario o istituzionale è conforme al piano di Dio. Rischiamo di darci da fare a coltivare una pianta che verrà sradicata, ad impegnarci in cose che, lontane dal piano di Dio, non hanno futuro.

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