La Fede Quotidiana ha intervistato, sui temi caldi del momento, Monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, uno che di certo non le manda a dire ed è ben noto per la sua schiettezza.
Eccellenza, in Vaticano si parla tra i tanti argomenti del Sinodo, della comunione ai divorziati risposati, che cosa ne pensa?
“Non è possibile dare loro la comunione e non per cattiveria, ma perchè sono in adulterio scelto e voluto. Penso che la Chiesa cattolica nel tempo ha ceduto su tanto e e forse anche troppo, probabilmente per piacere alla gente e avere consensi. La strada non è quella, ma solo la sequela chiara e netta della Verità che è una sola. Senza dubbio, la persona va rispettata con carità e zelo pastorale, il divorziato risposato non viene cacciato dalla messa ed anzi è ben accetto, tuttavia quelli che rompono il matrimonio o che divorziano e poi si risposano civilmente si autoescludono dalla comunione con la chiesa, scelgono da soli altra via. Possono benissimo fare la comunione spirituale, non capisco questa animosità nel voler ricevere a tutti costi quella sacramentale”.
Comunione ai gay che vivono in coppia, cioè coloro che commettono atti sessuali: lesbiche o gay.
“Sino a quando non ci sta un chiaro e netto cammino penitenziale, e un evidente cambio di vita, costoro non possono ricevere la comunione. Se si presentano da me anche a messa li mando via, non bisogna pensarci troppo. Tra i due scandali, cioè il rifiutare la comunione e quello di due omosessuali noti che la prendono, meglio il primo. Poi non capisco il tanto baccano che fanno questi gay, sono quattro gatti e strillanno tanto. Vogliono sempre sposarsi, parlano di matrimonio e con assiduità ridicolizzano la istituzione. Uno spirito di contraddizione”.
Che ci dice sul teologo polacco gay ed esternatore?
“Bella roba quello. Io ho scelto di diventare prete, certo ai miei quaranta anni ho sofferto, perchè certe rinunce costano, ma il medico non ha ordinato al prete polacco di essere ministro di Dio. Credo che dietro quella uscita ci sia lo zampino di Satana. E mi spiego. In quelle stesse ore in piazza San Pietro tante brave famiglie cattoliche pregavano per il Sinodo e costui ha scelto proprio quel tempo per coprire mediaticamente l’evento. Una cattiveria senza pari, e quando è così, è evidente che siamo davanti ad un progetto satanico”.
Che cosa gli farebbe se fosse il suo vescovo?
“L’ha fatta grossa. Gli direi: amico mio, ti do da mangiare e dormire, ma fai penitenza, oggi non ti posso accogliere come ministro di Dio. Merita la scomunica”-
E la Chiesa cattolica che cosa fa?
“Ha ceduto troppo e su tutto, specie sulla disciplina al suo interno. Un buonismo talvolta non comprensibile, pensiamo alla storia del dialogo con l’ Islam…”.
Cosa c’entra l’ Islam?
“Perchè mai oggi vediamo cattolici pregare con quelli? Siamo diventati matti? Molte volte, tra il serio e il divertito, ho detto che lo spirito delle Crociate non era male e dovremmo riscoprirlo. Oggi quello spirito è attuale. Le Crociate vanno rivalutate e poi che senso ha pregare con quelli che credono nel Corano, un libro pieno di invenzioni anticristiane, che offende Cristo? Bisognerebbe avere il coraggio di allontanarlo. E poi quello spirito di Assisi introdotto da Giovanni Paolo II, grande santo e Papa, ma, allora come oggi, provo disagio nel vedere tutti assieme pregare. Che marmellata!”
Bruno Volpe
Monsignore, se ti becca il vescovo di Roma………..
Il monsignore è portatore di verità! E la verità non ha compromessi! E’ così e basta!
Una delle poche voci che parla forte e chiaro; grazie monsignore!
Riscrivo: “una delle poche voci che parlano forte e chiaro; grazie eccellenza!”.
Mons. Babini, condivido tutte le risposte date nell’articolo. Anzi la ringrazio per la schiettezza con cui ha parlato. La Chiesa è diventata ‘buonista’ invece che buona. Parla di misericordia, ma questa non può esistere senza la conversione e il pentimento. Misericordia è sorella della giustizia e della verità. La gente ha bisogno di ritrovare una chiesa Madre che sa guidare per la porta stretta che porta alla vita. ha bisogno di regole chiare anche se difficili. ha bisogno di riscoprire il Catechismo e ciò che vi è contenuto: le proibizioni, e gli ordini. Una Chiesa che non ha autorevolezza, non piace e porta le anime alla perdizione.