“Dando conto delle parole pronunciate durante il volo di rientro dal Messico, tutta la stampa ha riportato con enfasi solo l’apertura del Papa alla contraccezione come male minore per evitare eventuali malformazioni nei nascituri, nell’attesa di trovare i vaccini contro il virus Zika. Quanto detto da Papa Francesco in tema di aborto, invece, è stato passato sotto silenzio e talora neanche riportato dai media: ‘L’aborto non è un male minore. È un crimine. È fare fuori uno per salvare un altro. È quello che fa la mafia. È un crimine, è un male assoluto. L’aborto non è un problema teologico: è un problema umano, è un problema medico. Si uccide una persona per salvarne un’altra o per passarsela bene. È contro il Giuramento di Ippocrate che i medici devono fare’”.
Lo afferma il presidente del Movimento per la vita italiano, Gian Luigi Gigli. “Proprio la liberalizzazione dell’aborto in America Latina, invece, è l’obiettivo – sottolinea Gigli – delle agenzie delle Nazioni Unite nella campagna allarmistica contro le malformazioni fetali da virus Zika, peraltro ancora da dimostrare. Le lobby della ‘salute riproduttiva’ sono le stesse che mantengono nella miseria e nel sottosviluppo intere popolazioni, rinunciando alla eradicazione delle malattie legate alla povertà, alla carenza di igiene e all’ambiente, a cominciare da quelle trasmesse dalle zanzare, come nel caso delle infezioni da virus Zika”. (SIR)