Si è tenuto, presso la sede della Conferenza episcopale italiana, un incontro istituzionale tra la Cei e l’Assemblea rabbinica italiana (Ari). Erano presenti, come si legge in una nota della Cei, mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, mons. Derio Olivero, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano e presidente dell’Ari, e rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. “La data scelta – spiega la nota della Cei – non è casuale: si celebra, infatti, oggi (17 gennaio) la XXXIII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cristiani ed ebrei, occasione per promuovere tra i cristiani il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica. L’incontro, che si è svolto in un clima cordiale e fraterno, è stato dedicato alla programmazione delle prossime Giornate del 17 gennaio, che saranno accompagnate da un Messaggio dei vescovi italiani e da un Messaggio dell’Ari. Nel corso dell’incontro è stata definita una modalità operativa di coordinamento tra Cei e Ari”.
“Quello di oggi – ha commentato mons. Russo – è stato un momento importante vissuto nella giusta prospettiva offerta dalla Giornata dedicata al dialogo tra cristiani ed ebrei. Ci si è ritrovati insieme per riflettere su un percorso condiviso. Il Messaggio della Cei per questa Giornata, approvato dal Consiglio episcopale permanente, esprime il desiderio comune dei vescovi di portare avanti la progettualità del nostro dialogo. Come ricorda Papa Francesco nella Fratelli tutti: ‘Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto’ (n.198). Oggi abbiamo rinnovato la volontà d’incontrarci: quando ciò avviene, ne beneficia la società. Le religioni sono sempre per la pace”.
“L’incontro – ha sottolineato rav Arbib – ha rappresentato un’opportunità propizia per scambiare le nostre impressioni e le nostre opinioni. Oggi è stato definito un metodo di lavoro, che si esprimerà in un coordinamento operativo. Questo aiuterà a comprendere meglio il significato e il valore del dialogo. Ci sono infatti tante e diverse sfaccettature intorno al termine ‘dialogo’. Occorre capire meglio quali sono le differenze che possono creare criticità da superare oppure semplicemente da conoscere. Il dialogo parte anche dall’idea che le differenze ci sono o ci possono essere. L’auspicio è che si possa giungere a una sempre maggiore conoscenza reciproca”. Questo incontro istituzionale è seguito e accompagnato da tante iniziative promosse a livello locale per celebrare la Giornata odierna: sono espressione dell’accresciuta consapevolezza della necessità di conoscersi e confrontarsi. (SIR)