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“Ridateci don Camillo – Giovannino Guareschi  filosofo, teologo e profeta” è il titolo di un’ eccellente pubblicazione (edizioni Mimep- Docete), scritta dal beneventano professor Corrado Gnerre, apologeta. Il testo davvero ben documentato, è ricco di citazioni e passi tratti dalla famosa saga di Peppone e don Camillo, svoltasi a Brescello nella Bassa Padana e ne fa un ritratto originale e preciso.

Professor Gnerre, lei parla di Guareschi teologo, perchè?

” L’ affermazione va presa con attenzione e cautela. Egli non fu un teologo nel senso sistematico e professionale del termine. In poche parole, non mise su una teologia organizzata. Però, da quello che egli mette in bocca ai protagonisti, viene fuori una profonda teologia del buon senso o del senso comune. Lo stesso dicasi per quello che riguarda la filosofia”.

Che cosa la colpisce in Guareschi?

” Leggendolo, ecco ancora la sua importanza teologica. Si tocca con mano anche la sua giusta ammirazione per la sana pietà popolare e il rispetto dei principi non negoziabili, che oggi non sempre sono tenuti nella giusta considerazione”.

Chi è don Camillo?

” Un prete umile e talvolta persino profetico. Oggi va di moda il sacerdote di strada. Don Camillo al contrario, passa tanto tempo nella sua chiesa, si inginocchia e parla col crocifisso. La sua è una teologia in ginocchio. Sicuramente non è una scienza di prete, un raffinato intellettuale o teologo, tanto meno un santo, visto che ama la buona tavola e qualche volta usa parole sopra le righe e perde la pazienza. Ma la sua dote principale è l’ umiltà. In un certo senso, ecco l’ aspetto profetico: sin da allora lottava contro quella deriva modernista che è entrata nella Chiesa ed è molto presente”.

In alcuni casi, però, don Camillo fa causa comune col nemico storico, Peppone…

” Succede e  non deve sbalordire. Don Camillo interpreta con fedeltà la dottrina sociale della Chiesa che indubbiamente disapprova la perversione del comunismo, ma critica anche le cose sbagliate e disumane del capitalismo senza regole”.

Peppone?

” Credo che, senza nulla togliere a don Camillo, sia il personaggio chiave. Pur comunista, è ancorato al buon senso contadino e sapeva capire quali posizioni erano innaturali”.

Perchè Guareschi venne avversato?

” Si era allora in tempo di aspra dialettica politica e tutto questo scatenò critiche e veleni. Ma alla luce di quello che dopo è avvenuto, egli è risultato profetico”.

Bruno Volpe

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