“Sono sempre meno gli imprenditori italiani al di sotto dei 35 anni: secondo una indagine svolta dalla Camera di Commercio dell’Umbria, basata su dati Infocamere-Unioncamere di tutte le regioni italiane, dal 2019 al 2022 in Italia le imprese giovanili, cioè con titolari o maggioranza dei soci under 35, sono diminuite del 9,9%, un crollo solo in parte attribuibile ai rincari energetici e alla pandemia, che hanno impattato in misura maggiore proprio sui giovani, ma, come afferma l’indagine, connesso anche alla denatalità e alla qualità degli incentivi” lo afferma in una nota Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), l’associazione dei manager e degli imprenditori cattolici.
“I dati Infocamere-Unioncamere sono un campanello d’allarme – continua Delle Site – il 2019 è stato infatti anche l’anno dell’entrata in vigore del reddito di cittadinanza, una misura che, se in molti casi è intervenuta efficacemente contrastando la povertà e l’esclusione sociale, è stata accompagnata da un messaggio culturale pericoloso: che anche persone in giovane età, buona salute e in condizione di lavorare, potessero fare affidamento su un reddito statale sicuro anziché cimentarsi con la sfida di ricercare o inventarsi la propria occupazione, mettendo a frutto le proprie doti”.
“L’Italia – continua il presidente dei giovani imprenditori cattolici – continua a rappresentare un ecosistema sfavorevole per un giovane che, rischiando, provi a intraprendere un percorso imprenditoriale: costi fissi, pressione fiscale e contributiva, burocrazia, si associano alle carenze di un sistema di istruzione e formazione ancora troppo distante dalle esigenze reali del mondo economico-produttivo, e molto spesso le imprese faticano a identificare tra i giovani i profili oggi da esse più richiesti”.
“A nostro avviso serve cambiare profondamente la cultura alla base degli incentivi e in generale delle politiche giovanili, e serve una alleanza tra scuola e impresa, perché i giovani costituiscono un giacimento di talento che troppo spesso rimane inespresso, dal Governo – incalza Delle Site – ci aspettiamo politiche nuove e anche un maggiore ascolto delle istanze che arrivano dalle nuove generazioni.”
“Noi come Movimento Giovani stiamo lanciando alcune proposte, ad esempio, abbiamo chiesto per famiglie e imprenditori under 35 di incrementare i rispettivi benefici, siano essi bonus o detrazioni fiscali e crediti di imposta nella prospettiva di assicurare a tutti i giovani una libera assunzione di paternità e maternità nel rispetto della propria età fertile anche in considerazione del fatto che una famiglia che si apre presto alla vita ha più possibilità di andare oltre il primo figlio. Tale intervento è realizzabile senza oneri ulteriori per lo Stato riducendo lievemente l’intensità di bonus e detrazioni dall’attuale fiscalità generale, ci auguriamo – conclude il presidente nazionale dei Giovani Ucid – di essere ascoltati in vista della prossima manovra finanziaria.”