IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 21 novembre 2019
Presentazione della Beata Vergine Maria
Lc 19, 41-44
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa, dicendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”.
Il vangelo di oggi ci dice che Gesù, nell’arrivare vicino a Gerusalemme, alla vista della città cominciò a piangere e a pronunciare parole molto dure contro la capitale dell’antico Regno d’Israele, città costruita dai re, visitata dai profeti e divenuta segno profetico per il popolo di Dio. Il pianto di Gesù è provocato dal rifiuto del popolo di quel piano glorioso di Dio su quella città, chiamata ad essere la città della pace, perché Gerusalemme porta con sè il nome Shalom che significa pace. E Gesù è addolorato per questo rifiuto che porta Gerusalemme e i suoi abitanti verso la violenza e quindi verso la morte. Eppure si tratta di una città che nel corso della storia è “stata visitata” dai profeti non una volta, ma tante volte! Così Gesù ci fa intuire che questa volta, che è sicuramente l’ultima, è “stata visitata” in modo definitivo da Dio stesso, nella persona del Figlio di Dio. Per questo il testo sottolinea che i nemici “non lasceranno pietra su pietra“. Comprendiamo allora che c’è un “oggi di Dio“, dal quale non si può prescindere, nè ci si può tirare indietro, perché l’oggi in cui Dio visita la città della pace perché sia finalmente se stessa, è Gesù, la sua persona, la sua divinità. Non può quindi sfuggirci il fatto che oggi sia la memoria liturgica della Presentazione di Maria al tempio. Anche Maria visita il tempio, vi è presentata perché, secondo la tradizione, il tempio diventi la sua casa, in vista dell’attesa di quell’oggi in cui, visitata da Dio Spirito Santo, lei divenisse la casa di Dio. E poiché la Madre di Dio diventa tempio di Cristo, come afferma anche Sant’Agostino nel discorso 25, essa non è che l’immagine di quello che ogni cristiano diventa per mezzo del battesimo. Il suo ingresso e la sua vita nel tempio sono dunque anche il nostro ingresso e la nostra vita nel tempio che è Cristo, secondo il vangelo. La benevolenza di Dio e la salvezza degli uomini, la pace di Dio e cioè il Suo Shalom, sta nel diventare abitazione di Cristo, Dio tra gli uomini, come Maria. Allora oggi preghiamo insieme a Maria che invochi per noi lo Spirito Santo affinchè possiamo vedere anche noi in questo “oggi” l’ “oggi di Dio” che ci visita e ci rende abitazione di Cristo tra tutti coloro che incontreremo oggi, nelle persone per le quali pregheremo, nelle situazioni che portiamo nel cuore. Preghiamo insieme con le parole del Tropario, l’inno liturgico della Chiesa di rito bizantino, dato che anche la Chiesa Orientale celebra, già dal VI secolo in comunione con i Cattolici, questo giorno della Presentazione al tempio di Maria e lo celebra con grande venerazione, come un giorno di grande festa. Ascoltiamo e meditiamo le parole di questo breve, ma intenso tropario che ci fa pregare così: “Oggi è il preludio del beneplacito del Signore, e il primo annuncio della salvezza degli uomini. Agli occhi di tutti la Vergine si mostra nel tempio di Dio, e a tutti preannuncia il Cristo“.