La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
IL VANGELO DEL GIORNO: lunedì 13 Maggio 2019
B.V.Maria di Fatima
Nel Vangelo di oggi il Signore ci dice: “io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza“. Questo è il messaggio che il Vangelo vuole donarci oggi. Sono le parole di Gesù che concludono tutto un discorso in cui propone due immagini diverse ma complementari che definiscono il ritratto del buon Pastore, immagine che potremmo definire principale in questo discorso del Vangelo di Giovanni sul buon Pastore. La prima immagine è quella della porta del recinto che custodisce le pecore e la seconda è quella della voce del pastore. Gesù dunque si definisce come “la porta” e come “la voce”. Affermando di essere la porta, afferma che lui stesso è il pastore buono. Il recinto di queste pecore non ha una vera porta, ma la porta è Lui! E’ Lui che passa la notte a vegliare, accovacciato all’apertura del recinto di pietre, è Lui che custodisce le pecore. Ma…pensiamoci un attimo: spesso anche noi oggi possiamo essere come queste pecorelle che hanno bisogno di essere custodite. Pensiamo a quante volte siamo costretti a vivere dal punto di vista economico delle situazioni forzate, e chissà quante persone cercano di avere un tornaconto su di noi, sul nostro impegno, sui nostri bisogni, anche senza che noi ce ne rendiamo conto! Quanti bisogni abbiamo oggi che non c’erano 20 o 30 anni fa? Ecco, allora, oggi Gesù ci dice che Lui veglia su di noi, che Lui ci ama senza nessun tornaconto, che si prende cura di noi davvero, non come chi esige da noi qualcosa per trarre da noi un guadagno. No! Gesù ci ama gratuitamente, conosce il nostro nome, ci chiama per nome, non siamo un numero o un codice per Lui! E il vangelo ci dice che Gesù è la voce che noi conosciamo, la sola voce in cui ci ri-conosciamo tutti, perché ciascuno di noi ha sentito dentro al cuore la Sua amabilità che ci ha spinti a seguirlo! Seguiamo allora, oggi, la Sua voce, ascoltiamo la Sua voce amabile che ci chiama dal profondo del cuore. E oggi preghiamo Maria, apparsa a Fatima ai tre pastorelli che hanno lascito una traccia di luce indelebile su questa terra. Tre bambini, piccoli pastori, hanno aperto il canale della comunicazione col cielo. E lì, a Fatima, nella Cova di Ria, ci sono stata tre anni fa, Maria ha steso il Suo manto candido, luminoso, che dona purezza e ci spalanca la porta del cielo. Preghiamo che Maria ci faccia sentire la cura di Gesù per noi, e ci faccia sempre ascoltare la Sua voce amabile per avere la “vita in abbondanza“, e donarla anche noi, per quello che possiamo, con tenerezza e purezza a chi ci vive accanto. Ascoltiamo il Vangelo:
Gv 10, 1-10
«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.
Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com