La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
Mercoledì delle ceneri
Oggi è mercoledì delle ceneri. Un giorno importante per chi vive la fede cattolica perché è considerato giorno di penitenza e di perdono. In passato, in questo giorno, i penitenti, che avevano commesso gravi scandali tra i cristiani, venivano chiamati a esprimere pubblicamente il loro gesto liturgico di penitenza ricevendo le ceneri per poi essere riammessi nella comunione della Chiesa dopo un percorso di penitenza che durava fino alla Pasqua. Nello stesso tempo, anche i catecumeni, nella prima domenica di Quaresima, ricevevano l’elezione del nuovo nome ed iniziavano un tempo di penitenza per prepararsi al Battesimo. Cammino battesimale e cammino penitenziale erano parallelamente vissuti nel periodo della Quaresima, in comunione con tutta la comunità cristiana. Per questo, di lì a poco, il percorso penitenziale fu esteso a tutti i cristiani cattolici, anche quelli già battezzati e non penitenti. La nostra Quaresima, quindi, è un percorso che ci prepara alla Pasqua in questo duplice senso: battesimale e penitenziale. Ecco, allora, oggi tutti i credenti, anche i battezzati, fanno penitenza. Perchè? Perché ci si è accorti, nel corso della storia, che non esiste Cristianesimo senza che si sia sperimentato nel cuore il pentimento dei propri peccati. E sapete perché? Perché il pentimento per il peccato è il dolore interiore più profondo della persona e solo grazie a questo dolore ci si rende conto davvero di non saper amare al modo di Dio! Se non avvertiamo questo dolore non possiamo conoscere il perdono che Gesù ha pronunciato per noi sulla croce e non possiamo essere veramente cristiani! Ecco allora che oggi il Vangelo ci illustra gli atteggiamenti che possono portarci a un vero pentimento del cuore e che perciò ci guidano alla conversione, cioè a cambiare vita, a correggerci nell’amore e a scegliere di amare come ha amato Gesù. Sono tre questi atteggiamenti che oggi il Vangelo ci consiglia: l’elemosina, cioè donare nella gratuità; la preghiera, cioè custodire una relazione intima con Dio; il digiuno, cioè vivere la condizione di chi non viene nutrito, accudito, amato. Ecco, allora, oggi, iniziando il cammino della Quaresima attraverso il segno delle ceneri. E, mentre avvertiamo nel cuore la tristezza per il peccato che abbiamo commesso, ascoltiamo le parole di Gesù che ci offrono la gioia di iniziare da oggi un percorso di vera conversione che ci guiderà alla Pasqua!
Mt 6, 1-6.16-18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini, In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.