La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno: martedì 5 Marzo 2019.
Ecco l’audio
Ecco il testo
Buona giornata a tutti voi col Vangelo di oggi che è un pò la continuazione del Vangelo di ieri. Se infatti ieri abbiamo compreso che per seguire Gesù è importante distaccarsi dal desiderio della ricchezza per avere nel cuore la gioia di dare quello che possediamo, oggi ci viene comunicato che, in fondo, se ci pensiamo bene, riceviamo da Dio ciò che abbiamo e non possiamo che dare ciò che non è nostro. San Francesco, dicono gli studiosi di spiritualità francescana, percepiva la preghiera proprio così, come un atto di restituzione a Dio di quello che, in fondo, poteva essere solo di Dio: l’amore che aveva nel cuore per tutto il creato. Nel testo del Vangelo, dunque, troviamo subito un’affermazione di Pietro, che, dopo aver assistito all’episodio del ricco che non è riuscito a staccarsi dalle sue ricchezze, si presenta al Maestro parlando non in prima persona, ma al plurale e afferma la meraviglia del grande mistero che accomuna tutte le persone chiamate alla fede cristiana. Pietro l’ha visto con i suoi occhi e noi ieri l’abbiamo ascoltato nella liturgia: non tutti gli ebrei religiosi, non tutti i grandi sapienti e neppure i bravi lavoratori hanno lasciato tutto per seguire Gesù. Così anche oggi: non tutti sono disposti a rinunciare alle proprie comodità per vivere la vita cristiana in modo più autentico e radicale. Ecco, Pietro, come noi, cerca un chiarimento a questo mistero: perché noi abbiamo il dono di vivere come se non possedessimo nulla, liberi da ricchezze, materiali, affettive, spirituali…perché noi sì, ma tanti altri no? Osserviamo la risposta di Gesù: Lui non dice “bravo Pietro e bravissimi tutti voi: avete fatto bene, voi non avete fatto come quel ricco che avete visto andar via triste! Voi sì che siete bravi, docili, accoglienti e più buoni di tanti altri che non riescono a liberarsi dalle ricchezze”…No! Gesù non parla così perché Lui è il Maestro che ci insegna ad amare al modo di Dio, ci insegna il rispetto per tutte le scelte umane, e, soprattutto, non ci salva aumentando la nostra autostima! Gesù ci salva aumentando in noi la gioia di donarci agli altri nella libertà. E come fa? Aumentando, centuplicando i Suoi doni in noi: aumenta cento volte il, il Vangelo lo dice, il numero di fratelli e sorelle, di case, di campi. Aumentando in noi il coraggio di vivere, di subire persecuzioni per amore di chi amiamo. Allora oggi ringraziamo il Signore per come ci ama Lui, non per quel poco che possiamo fare noi per Lui. Ringraziamolo perché non permette che ci illudiamo nelle nostre piccole scelte per il bene, ma perché ci spinge sempre oltre nell’amore, perché è vero che non siamo mai arrivati con Gesù, ma è anche vero che questa è la realtà più entusiasmante e la sfida che rende più bella della nostra vita! E’ vero quello che dice Pietro: noi viviamo una promessa, viviamo nella fede e nella speranza! Ma questo non può che spingerci avanti, che entusiasmarci di più a seguire Gesù, nel dono gratuito di noi stessi, per amore. Allora oggi ci lasciamo con le parole del Vangelo: scendano in profondità nel nostro cuore e questo giorno sia pieno della gioia che esse ci promettono:
Mc 10, 28-31
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.