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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 20 Giugno 2019

Il Vangelo di oggi continua a parlarci della relazione con Dio Padre, consegnandoci la versione del Padre Nostro trasmessa a noi dal Vangelo secondo Matteo, un Vangelo scritto per cristiani provenienti dall’Ebraismo, che erano quindi soliti praticare la preghiera. Gesù stesso, nel Vangelo di Matteo, quindi, insegna ai suoi discepoli la Sua preghiera, mostrandoci, innanzitutto, che Dio non si prega per ottenere qualcosa, ma per riconoscere che Lui è Padre, che ci apre alla fraternità. Papa Francesco, in una sua recente udienza sul Padre Nostro, ha detto queste parole:“Se io domandassi a voi qual è l’assenza impressionante nel testo del Padre Nostro, non sarà facile rispondere. Manca una parola, una parola che ai nostri tempi – ma forse sempre – tutti tengono in grande considerazione. Qual è la parola che manca nel Padre Nostro? Per risparmiare tempo, la dirò io: manca la parola ‘io’”. “Mai si dice io” nel Padre Nostro, ha sottolineato Francesco: “Gesù insegna a pregare avendo sulle labbra anzitutto il ‘tu’, perché la preghiera cristiana è dialogo. E poi dal “tu”passa al ‘noi’”. Questa è la bellissima catechesi del papa. E’ così: pregare il Padre è anche mettersi in sintonia con le grida di tutti i fratelli e le sorelle del mondo. Vuol dire cercare in primo luogo il Regno di Dio e concretizzare ogni giorno una fraternità universale. Ma in questa preghiera, prima di tutto chiediamo a Dio di santificare il Suo Nome, cioè di ristabilire la nostra relazione con Lui. Poi che venga il Suo Regno, cioè che si realizzino tutte le speranze e le promesse di bene sull’umanità. Ed infine che si faccia la Sua Volontà, cioè che tutto torni ad essere ordinato dalla Sua legge d’amore che fa vivere l’universo. Seguono poi quattro richieste per il bene dei fratelli, perché il Padre ci apre alla fraternità: Pane, Perdono, Vittoria e Libertà. Pane, cioé la dignità che viene dal lavoro; perdono, per crescere in qualità nelle relazioni che viviamo; vittoria su noi stessi per non assecondare le nostre tendenze al male, ed infine libertà che fonda la vita filiale e la fiducia in Dio. Allora facciamo in modo che questa preghiera, che veniva consegnata ai cristiani come uno dei fondamenti della fede cristiana, diventi sempre più la nostra preghiera. Ma ancora di più! diventi la nostra vita! Perché possiamo diventare sempre di più figli che si lasciano amare dal Padre, come ha fatto Gesù.

Mt 6, 7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.
La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g
Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

 

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