La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
IL VANGELO DEL GIORNO: mercoledì 13 marzo 2019
Nel Vangelo di oggi ci viene presentato Gesù in polemica con la sua generazione, e infatti la definisce “malvagia” non perché si comporta male o non è in linea con certi principi maligni, ma perché è incredula e continuamente in ricerca di “segni” clamorosi. E il Vangelo ci mostra che questa incredulità, che porta alla cattiveria, può essere estirpata dal nostro cuore con l’accoglienza della grazia che in questo tempo di Quaresima la Chiesa ci offre: la conversione. Se non accogliamo l’invito alla conversione, non avremo mai la capacità di vedere quanto il Signore ci sia vicino, per questo Gesù risponde alla sua generazione rifiutando la loro richiesta: «non sarà dato altro segno, se non il segno di Giona», dice. E oggi questa risposta che suscita in noi tutti una domanda spontanea: ” che cos’è questo segno di Giona?”, ci fa pensare. Certo, chi parlava con Gesù capiva perfettamente quello che il Maestro diceva, perché il profeta Giona, dopo tante resistenze, si presentò a Ninive con un annuncio da dare al popolo che sembrava un ultimatum: “se non vi convertirete, ancora tre giorni e Ninive sarà distrutta!”. Non si tratta di un annuncio bello da dare, ma tutti gli ascoltatori di Gesù conoscevano il racconto biblico del Libro di Giona profeta: Ninive non fu distrutta, perché i niniviti cominciarono a fare penitenza, accolsero l’annuncio del profeta. Ecco allora che in questo dialogo Gesù ci ricorda l’urgenza del richiamo di Dio alla conversione, per la salvezza di tutti! Poi Gesù accenna anche alla visita della regina del Sud, che venne per ascoltare la parola di Salomone, tanto era celebrata la sua sapienza. Gesù ci dice che «questa generazione malvagia» rifiuta la sapienza, perché rifiuta Lui stesso, che è la vera Sapienza! Anche la nostra è una generazione che rifiuta la luce, che rifiuta la sapienza e non si converte. Una generazione che si priva della Sapienza, e diventa complice del male. Anna Arendt al processo contro Eichmann a Gerusalemme, disse che “il male non sa pensare in profondità”. Ecco, allora, oggi, rifiutiamo anche noi, come ha fatto Gesù, ogni specie di complicità col male cercando di vivere questo giorno in profondità, cercando le motivazioni delle nostre richieste, mettendoci in discussione rispetto all’altro che ci viene incontro e che, in un modo o nell’altro, ci mostra chi siamo davvero. Cerchiamo di discernere, tra le nostre azioni, quali sono quelle che nascono dalle pretese superficiali di chi vuole solo vanificarci e renderci insignificanti, e quali sono invece le azioni che ci fanno corrispondere alla chiamata di Dio per il bene di tante altre persone. Esercitiamoci a fuggire l’orgoglio e l’arroganza in questa Quaresima, convertiamoci al Signore! Egli desidera per noi un cuore puro e limpido, capace di dialogare, uno sguardo puro, capace di guardare oltre, una vita buona, che sa accogliere la fede e rifiutare l’incredulità che rende malvagi. Buona giornata di Quaresima!
Lc 11, 29-32
«Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato altro segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’Uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.