La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
San Giovanni Bosco
Mc 4, 21-25
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: “Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O non piuttosto per metterla sul lucerniere? Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per intendere, intenda!”. Diceva loro: “Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
Per capire il Vangelo di oggi è necessario comprendere quanto importante fosse la luce al tempo di Gesù, dato che nelle case non avevano la luce elettrica, come oggi. La luce era solo quella di lampada o di candela e veniva benedetta dalla donna la sera di Shabbat con una benedizione particolare, dato che nella Bibbia è scritto che la luce è stata la prima parola pronunciata da Dio al momento della Creazione. Nel Vangelo di oggi, si può notare soprattutto che la luce custodiva e permetteva la vita in casa, anche quando si era immersi nel buio. Ecco allora che la luce sul lucerniere è simbolo della fede: intorno c’è il buio, ma la fede si diffonde intorno, vince le tenebre e illumina tutto, perchè illumina dal di dentro! Ora, se la luce si diffonde grazie alla lampada, la fede si diffonde grazie al sorriso! Ci sono scienziati che hanno definito il sorriso come una dilatazione muscolare del volto di origine emotiva, e quindi interiore. Chi sorride, perciò, è come se dilatasse la propria presenza, è come se diffondesse la propria luce interiore intorno a sè e la espandesse dal di dentro, verso l’esterno. Perciò oggi, se il Vangelo ci invita a prendere misure larghe, forse è perchè potremmo impegnarci a sorridere di più! Non a caso il santo che oggi la Chiesa ci fa ricordare, S.Giovanni Bosco, raccomandava spesso ai suoi ragazzi: “Fate in modo di essere sempre allegri, perché il demonio non sopporta la gente allegra!“. Ascoltiamo il consiglio di don Bosco: non permettiamo ai pensieri tristi di toglierci il sorriso e di oscurare la luce sui nostri volti! Chiediamo lo Spirito Santo, Fuoco e Luce dei cuori, che ci permetta di distendere le ombre del dubbio e di vincere le tenebre dell’errore nei nostri cuori. Invochiamo lo Spirito Santo, con quest’antica antifona della liturgia bizantina: “Fuoco e Luce che risplendi sul volto di Cristo, Fuoco la cui venuta è Parola, Fuoco il cui silenzio è Luce. Tu che confermi i cuori nell’azione di grazie, Ti adoriamo!” Buona giornata!
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.