“In Tommaso d’ Aquino la Chiesa ha riconosciuto la teologia fattasi santità”
La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
San Tommaso d’Aquino
Mc 3,22-30
In quel tempo, gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni per mezzo del principe dei demoni”. Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: “Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato quell’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito immondo”.
Oggi il Vangelo ci mette di fronte alla durezza dei cuori che non si aprono all’accoglienza di Gesù. Intorno a Gesù, in questo Vangelo, riscontriamo l’emergere di un giudizio che oscura le menti, che arriva a vedere in Gesù non il Figlio di Dio, ma tutto l’opposto! Gesù risponde a queste calunnie con due immagini: la prima immagine riguarda la famiglia e il regno, a dire che Dio non divide le persone tra loro: è la menzogna che disperde, non la Verità. Dio riunisce, mette in relazione, crea una famiglia, forma un’armonia di relazioni che il Male non può dividere. La seconda immagine è quella dell’uomo forte, che ruba con violenza la verità profonda dell’uomo che è la sua dignità, senza rispettare la persona. Questo ci fa capire che quando l’uomo è sopraffatto dal demonio agisce così: non rispetta più niente e nessuno, neppure se stesso! Per questo l’azione di Gesù a volte può turbare, perché la Verità in certi casi, per farsi spazio nel cuore dell’uomo, ha bisogno di una forza più grande, che è quella dell’amore, una forza che prende autorità ed è capace di bloccare il vortice violento dell’odio nei cuori. Il vangelo allora oggi ci avverte: noi non possiamo giudicare l’azione di Dio, però possiamo cogliere come agisce Dio. Dio agisce con amore, nella pace, quando i nostri cuori sono liberi dal rancore e dall’odio verso gli altri. Ma, se il nostro cuore è posseduto dal giudizio, dalla calunnia, dall’odio, la potenza di Dio non può agire in noi e noi siamo nell’errore! La parola “peccato” in greco, significa proprio “sbagliare il bersaglio”, e peccare contro lo Spirito Santo è pensare che sia giusto essere nell’errore, pensare che sia giusto tramare il male contro un altro uomo, invece di permettere a Dio di intervenire con la Sua Misericordia a guarire il cuore, a togliere l’errore e portare la Verità, perché la verità è l’amore di Dio e il Suo perdono per ogni uomo. San Tommaso d’Aquino, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e dottore della Chiesa, che oggi ricordiamo nella liturgia, in uno dei suoi numerosi scritti, il De Veritate, scrive questa frase che possiamo ricordare in questo giorno: “Tu non possiedi la Verità, ma è la Verità che possiede te”. Ecco, facciamo in modo che questo accada in noi oggi! E poiché in San Tommaso d’ Aquino la Chiesa ha riconosciuto “la teologia fattasi santità”, chiediamo a questo grande santo dottore che ci ottenga di lasciarci possedere dalla verità perché non cadiamo nel peccato contro lo Spirito Santo, ma sempre possiamo scegliere di amare, di usare Misericordia, amare come ha amato Gesù. Buona giornata!
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.