La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
IL VANGELO DEL GIORNO: domenica 17 marzo 2019
Seconda Domenica di Quaresima
In questa seconda domenica di Quaresima la liturgia ci fa prendere coscienza del fatto che tutta la Quaresima è un percorso di gloria. Essa non è un tempo in cui si procede a caso, praticando purificazione e penitenza a vuoto, perché in questo percorso ogni difficoltà e ogni prova si riempie di senso nella misura in cui intravediamo il fine ultimo, il traguardo glorioso a cui ogni persona tende: la contemplazione della Bellezza di Dio. Nel Vangelo di oggi, infatti, i tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni vivono un’esperienza sul Monte Tabor: essi, immersi nella visione della luce divina, conoscono Gesù, ne percepiscono la bellezza che trasfigura, ne ricevono la forza che sostiene nella prova e li edifica in un rapporto intimo e profondo col Figlio di Dio. Da questa esperienza essi vengono segnati, fino a dopo la risurrezione. Scesi dal monte, resta in loro il ricordo inciso nella loro persona, di una relazione interiore più vera, fondata sull’ascolto del Figlio Amato: “Questi è il Figlio mio, l’Amato: ascoltatelo“. Ma tutto parte dalla percezione di una luce che trasfigura, che dona una visione nuova sulla realtà. Ed è questa luce divina, che immerge tutta la comunità cristiana nel mistero della Pasqua già dalla seconda domenica di Quaresima, a cambiarci la vista e il cuore: la bellezza di Dio sorprende, và oltre ogni capacità umana, come ci descrive il Vangelo. Dio non lascia ombre, ma porta tutto alla luce in modo che tutto in noi venga trasfigurato in bellezza eterna, per mezzo dell’amore del Figlio. Allora oggi accostiamoci alla liturgia e lasciamoci sorprendere anche noi, come i tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, dallo splendore della gloria! Essi, sul monte Tabor, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce; noi, invece, oggi, in questa liturgia domenicale, veniamo preparati ad annunciare la croce e la risurrezione di Gesù come bellezza di Dio per ogni persona. Un antico inno della Chiesa Ortodossa, che venera il mistero della trasfigurazione con liturgie molto solenni, canta così: “Sul monte ti sei trasfigurato e i tuoi discepoli, per quanto ne erano capaci, hanno contemplato la tua gloria, affinché, vedendoti crocifisso, comprendessero che la tua passione era volontaria e annunciassero al mondo che tu sei veramente lo splendore del Padre” (Κοντάκιον είς τήν Μεταμόρφωσιν, in: Μηναια, t. 6, Roma 1901, 341). Contempliamo allora la luce di Cristo, guardando a Lui solo e non alle nostre miserie! Gesù ci darà la grazia e ci renderà tutti annunciatori della Sua bellezza divina. Buona domenica!
Lc 9, 28b-36
Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.
Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com