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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

Mc 3, 31-35

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”.

Il vangelo di oggi è la continuazione del brano di eri e continua a descrivere i contrasti che Gesù vive durante la sua vita pubblica. Se ieri il Vangelo ci presentava gli scribi inviati da Gerusalemme che interrogano Gesù per accertarsi che le sue opere non vengano dal demonio, oggi si presentano da Gesù i suoi parenti, la sua famiglia, che ugualmente cerca di parlare con lui perché Gesù predica, guarisce, libera, ma molti  non capiscono. Ora, nel rispondere ai parenti, Gesù, senza rinnegare la sua famiglia e sua  madre, ci mostra che la sua famiglia è molto più ampia di sua madre e dei suoi fratelli. Non possiamo negare, come ci fanno notare diversi studi su questo breve testo, che, al di là delle possibili interpretazioni sorte sui termini “fratelli” e “sorelle” di Gesù, è evidente che all’evangelista non interessa fare polemica sulla parentela di Gesù, ma vuole soprattutto presentare una breve ed incisiva catechesi sulla comunità ecclesiale. E quì, con poche parole, il Vangelo ci spiega che la Chiesa non è un’organizzazione di individui che si dedicano agli altri, non è un’associazione di brave persone a scopi culturali, filantropici o umanitari, ma è soprattutto una grande famiglia: la famiglia di Gesù. Una famiglia che non proviene da legami di sangue, ma nasce dall’alto, e perciò pone al centro Gesù, il Maestro. In questo episodio del Vangelo, infatti, Gesù si trova al centro e, mentre dice “Ecco mia madre e i miei fratelli!” si gira ad indicare quelli che gli stavano seduti attorno. Ora, il fatto che Gesù sia al centro, vuol dire che la famiglia di Gesù abbraccia tutte le direzioni, è universale! Vuol dire che abbraccia ogni essere umano e non si chiude in un’appartenenza etnica o sociale, in esperienze emozionali comuni, o in affinità e simpatie umane, ma si apre all’unico linguaggio che tutti gli esseri umani possono comprendere: la gratuità del dono. Ecco cosa ci mostra oggi il Vangelo: io e te possiamo scegliere di far parte della famiglia di Gesù, se riconosciamo il desiderio di bene e di felicità che Dio per primo ha per la nostra vita, permettendo che questo desiderio di Dio diventi il sogno che abita ogni nostra attività quotidiana. C’è però una precisazione da fare: il Vangelo non oppone i legami di sangue e i vincoli della fede. Solo annuncia che la fede in Gesù, l’amore che Lui ci insegna a vivere ogni giorno, per un cristiano credente, è il centro in ogni relazione. La fiducia, la libertà, che i credenti vivono per il dono della fede in Gesù, è il modello con cui vivere tutti gli altri legami. Chiediamo allora al Signore, oggi, di stare al centro delle nostre relazioni, perché possiamo avere un cuore universale capace di creare comunione e fraternità con tutti, perché non solo noi, ma tanti altri, possano scegliere di far parte della famiglia di Gesù insieme a noi. Buona giornata!

 

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

 

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