La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
IL VANGELO DEL GIORNO: mercoledì 17 Aprile 2019
In questo mercoledì santo ci viene presentato ancora una volta l’episodio del tradimento di Giuda. Ieri lo abbiamo ascoltato dal vangelo secondo Giovanni, oggi invece dal vangelo secondo Matteo. Se ci sorprende che per due giorni di seguito in questa settimana santa troviamo lo stesso episodio, è perchè ripetere le cose sotto punti di vista diversi può aiutarci a capire meglio la realtà. E’ questo ciò che vuole farci vivere la liturgia: non tanto informarci sulle vicende accadute in quei giorni, ma piuttosto immergerci negli ultimi giorni della vita di Gesù avvertendo il fremito del Suo cuore, la qualità profonda del suo dono d’amore per noi. Nel racconto di oggi, dunque, troviamo da una parte i preparativi che finiranno con il tradimento e la morte: quelli dell’accordo stipulato fra Giuda e i capi dei sacerdoti al prezzo di trenta monete d’argento. Dall’altra i preparativi della cena di Pasqua dei discepoli, che invece celebreranno la liberazione del popolo di Dio dalla schiavitù e serviranno anche per la rivelazione del tradimento di uno dei Dodici. La cosa interessante è che, senza nessuna accusa, senza fare nomi, il Maestro parla al cuore di ognuno dei suoi amati discepoli e interroga le loro anime. Certo! noi tutti abbiamo già gli occhi puntati su Giuda, ma quello che il Vangelo ci mostra è che la realtà vissuta intorno a quella cena pasquale è stata molto più complessa. Innanzi tutto perché Giuda non è poi tanto lontano e diverso da noi, dato che non possiamo negare che capita anche ai prediletti di rinnegare l’amore per poche briciole di presunta felicità. Ma poi perché, se ci mettiamo davanti alla situazione descritta da Matteo, tutti gli apostoli, messi davanti alla possibilità di tradimento, si sentono interpellati, tutti si sentono in colpa! E in effetti già da tempo tutti erano ‘discordi’ con Gesù, non erano unanimi nell’accogliere gli annunci che Egli più volte aveva fatto della sua Passione. Così Gesù lascia che, in quell’occasione, i suoi amici, tutti, si mettano in questione. Non svela chi sarà il traditore, ma dice: “Colui che ha messo con me la mano nel piatto..” Il problema è che la mano nel piatto la mettevano tutti, perché nella cena della Pasqua attingono tutti al piatto centrale! Ma allora…cosa sta dicendo Gesù? Che il tradimento è nel cuore di tutto quel gruppo di amici fedeli? Se anche così fosse, il Vangelo ci mostra che Gesù ama profondamente ciascuno di loro, personalmente! E in modo tutto speciale ama Giuda, che, ingannato, arriva a venderlo come uno schiavo, perchè 30 denari era il prezzo di uno schiavo! Allora anche oggi questo vangelo ci chiede di fare una scelta, anzi, ci chiede coraggio di fare scelte per la verità, il coraggio di essere veri, di non nasconderci di fronte al grande amore di Gesù, che comunque ci ama sempre! Tutti noi sappiamo che, al di là della libera scelta personale di colui che è passato alla storia come l’apostolo traditore, il seme del male piantato nel cuore di Giuda è stato trasformato in amore da Gesù, sulla croce. Solo nella croce del Signore c’è potenza d’amore che libera dal male e che converte il tradimento in fedeltà. Allora cominciamo da oggi, da questo mercoledì santo, a scegliere fra infedeltà e obbedienza, paura e fiducia, incredulità e fede, e chiediamoci, come i discepoli: “Sarò forse io ad averti tradito, Signore?” Interroghiamoci! Non per essere schiacciati dai rimorsi, ma per avere coscienza della liberazione che solo Gesù ci offre, del Suo amore offerto, dal Suo corpo crocifisso che ci libera dal male e trasforma ogni nostra miseria in dono. Preghiamo anche per la nostra Europa, che all’inizio di questa settimana santa si sente turbata dall’incendio della Chiesa di Notre Dame a Parigi. Una Chiesa cattedrale, che contiene storia, bellezza e fede, immersa nelle fiamme. Certamente è un segno che ci turba tutti, ma non può farci smettere di credere ancora, non può eliminare la bellezza che ci è stata lasciata, non può fermare in noi la preghiera e la speranza. Buon mercoledì santo!
Mt 26, 14-25
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?” E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?” Ed egli rispose: “Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”. I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: “In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà”. Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: “Sono forse io, Signore?” Ed egli rispose: “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!” Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?” Gli rispose: “Tu l’hai detto”.
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.
Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com