La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno
Versione audio
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Versione testuale
IL VANGELO DEL GIORNO: martedì 12 novembre 2019
Nel vangelo di oggi Gesù pone tre domande, tratte dalla vita di ogni giorno, che spingono gli ascoltatori del suo tempo, ma di fatto anche noi oggi, a orientarci verso uno stile di vita che ci metta a servizio gli uni degli altri. Meditiamo dunque su un tema importante per i credenti in Gesù di tutti i tempi, perché, lo si intuisce dal testo, l’attitudine al servizio è, di fatto, l’attitudine propria di Dio stesso. E’ Dio che, in Gesù, si fa servo per amore di tutti noi. La traduzione: “Siamo servi inutili“, che conclude questo brano del Vangelo, non è esatta perché lo schiavo che compie il suo lavoro non è inutile! Dio non ha creato nulla di inutile. Quell’aggettivo indica invece l’inutile secondo quello che intendiamo noi, secondo la nostra visione umana e limitata, perché di fatto il termine greco usato nel testo, “achreioi“, significa più precisamente “senza guadagno“. Si tratta allora di essere coscienti che il nostro servizio è inutile perché senza guadagno materiale, però allo stesso tempo è molto ricco a livello di relazione umana e di bontà! E ci rende presenza credibile di Dio su questa terra. Il segno essenziale dell’amore di Dio e il nostro sigillo di appartenenza al Signore è infatti la gratuità, che ci rende simili a Dio e per questo caratterizza ogni fatica apostolica dei cristiani, spinti non da interesse personale, ma dall’amore di Cristo Signore che ci ha salvati attraverso la Sua morte e Risurrezione. Quello che possiamo notare, allora, è che Cristo Risorto ci dona un nuovo criterio per valutare la realtà. La fede in Cristo ci dona occhi nuovi, gli occhi dello Spirito! Se vediamo una cosa o una situazione con gli occhi umani e terreni, cioè legati al guadagno e al profitto, certamente il fatto di mettersi al servizio degli altri è qualcosa di inutile, lo potremmo dire! Ma se il nostro sguardo è purificato dalle cose terrene e si illumina nella luce della fede, impariamo a vedere in profondità le cose e le situazioni. Allora scopriamo che nulla è inutile, perché tutto è al servizio di Dio! E anche noi, la nostra vita, le nostre azioni, sono utili per il bene dell’umanità, anche se possono sembrare insignificanti. Il nostro modo di intendere cosa è utile e cosa non lo è, in realtà, dipende da quanto sappiamo vedere la realtà con gli occhi dello Spirito. Vi lascio allora, oggi, con un episodio successo a Madre Teresa di Calcutta. Una volta in un’intervista un giornalista chiese a Madre Teresa “Madre, ma perché lei fa tutto questo? Non si è mai detta che quello che fa può essere inutile, dato che il mondo ormai va sempre peggio?” La madre rispose: ” io cerco di essere solo una piccola goccia di acqua pura. Ci provi anche lei!” E poi aggiunse: “Lei è sposato?” Il giornalista le rispose: “Sì, Madre Teresa, sono sposato!”. E la madre: “Ecco, lo dica anche a sua moglie! Così saremo in tre! Ha dei figli?” “Sì ho tre figli” “Bene! Lo dica anche ai suoi figli, così saremo in sei!…e le sembra poco? Il bene che facciamo non è mai inutile! Più ci uniamo nel bene, più riusciremo a purificare questo mondo!” Bellissime queste parole di Santa Madre Teresa di Calcutta! Ecco, se solo oggi ciascuno di noi cercasse di essere una piccola goccia di acqua pura in mezzo a questo mare di tenebra, e se cercassimo di portare qualcun altro a fare il bene, sicuramente saremmo servi inutili per il mondo, ma non davanti a Dio! Davanti a Lui saremo molto ricchi: ricchi di bontà, ricchi di relazioni, di affetti, ricchi di Dio! Buona giornata!
Lc 17, 7-10
In quel tempo, Gesù disse: “Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.
Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.
La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g
Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com