La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno
Versione audio
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Versione testuale
IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 19 settembre 2019
Il vangelo di oggi è una grande lezione di vita che impariamo dal comportamento e dalle parole di Gesù. Ci troviamo infatti davanti a una scena insolita, strana e anche imbarazzante nel corso di un banchetto, in casa di un fariseo. Accade che una peccatrice pubblica interviene in modo inopportuno senza dire una parola, compiendo però dei gesti spropositati: unge i piedi di Gesù, li bagna di lacrime e li asciuga con i suoi capelli. Un quadro imbarazzante, dicevo, per Gesù, che era maestro in Galilea e non poteva essere toccato da donne, ancora più da una peccatrice, ma soprattutto imbarazzante per i commensali di Gesù e per il fariseo che sicuramente aveva curato ogni aspetto di quel banchetto. E la cosa interessante è che il Vangelo non ci parla dell’imbarazzo di Gesù, anche se forse un pò sorpreso doveva pur esserlo, perché era davvero spropositato l’intervento di questa donna. Il Vangelo ci parla invece dell’indignazione del fariseo che aveva ospitato il maestro alla sua tavola. Sicuramente quel fariseo aveva cercato di invitare Gesù nel migliore dei modi, e quella donna, introducendosi in modo subdolo e inappropriato in quel contesto di uomini autorevoli e rispettabili, aveva rovinato tutto. Dal testo si capisce bene il motivo per cui Gesù era stato invitato a questo banchetto: si voleva capire che tipo di insegnamento stava diffondendo Gesù, se si trattava di un insegnamento secondo una dottrina corretta, oppure se Gesù fosse un ciarlatano. Ecco, davanti a questa scena, soprattutto davanti alla passività di Gesù nei riguardi di quella donna, il fariseo comincia a dubitare: questo Gesù non è un profeta, perché non si rende conto che la donna che lo tocca è una peccatrice, e non è neppure un maestro, perchè dovrebbe dire qualcosa a quella donna per allontanarla. E invece Gesù non dice nulla alla donna, anzi, parla a lui, al fariseo! E cosa gli dice? Gli insegna il cuore del suo messaggio, attraverso una parabola che conclude con queste parole: “sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.” L’amore che vince il peccato, l’amore che, come ci scrive San Pietro (1Pt4,8) “copre una moltitudine di peccati“. Così la donna peccatrice diventa un modello per il fariseo e per tutti noi, perché tutti noi abbiamo ricevuto un amore non meritato: quello che il Signore ci ha voluto donare. E questo amore libera il cuore, toglie il giudizio, ridona la vivacità, la capiacità di ricominciare da capo! Ora, siccome Dio ci ha amati tanto, siamo chiamati ad amare tanto, sapendo che solo chi ama tanto può conoscere il segreto della pienezza della gioia. Ecco allora cerchiamo oggi di liberare il nostro cuore dal peso del giudizio, della condanna per i peccati nostri, degli altri, per i peccati passati e andiamo incontro a questo nuovo giorno con la gioia di aver ricevuto un amore non meritato. Non permettiamo che la pretesa di essere amati ci incupisca il cuore e ci impedisca di amare! Apriamo il cuore alla gratitudine e alla gioia!
Lc 7, 36-50
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.».Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.
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Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com