La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio
Ecco il testo
IL VANGELO DEL GIORNO: domenica 2 Giugno 2019
Settima domenica di Pasqua
Festa dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo
Oggi la Chiesa festeggia l’Ascensione di Gesù al cielo, rivelandoci come attraverso la nostra esistenza, fatta di gioie, ma anche di fatiche, anche noi partecipiamo al mandato missionario della Chiesa. Il vangelo di oggi ci presenta i discepoli in adorazione, mentre il Maestro sale al cielo. E se ne va proprio ora, dopo averli accompagnati dopo la Sua Risurrezione. Ora si erano convertiti alla gioia di vivere col Risorto e avevano imparato a cogliere la bellezza e la tenerezza della Sua presenza viva nel mondo, nel loro mondo, nel loro quotidiano. Ma il Signore stupisce sempre, e il Vangelo oggi apre a questo stupore non solo quei discepoli, ma anche le nostre menti e i nostri cuori, le nostre esistenze! Seguire il Risorto non è stabilirsi in una sicurezza di vita e di relazione, non è accomodarsi o sistemarsi per poi non pensarci più. No! seguire il Risorto significa vivere, operare, lavorare, anche faticare per costruire il Regno di Dio su questa terra, generando alla vita da risorti anche coloro che non conoscono la potenza di conversione che produce, nel profondo, la Risurrezione di Cristo. Ecco, oggi il Vangelo ci fa fare questo grande passo in avanti, così come l’hanno dovuto fare i discepoli quel giorno: il Dio in cui crediamo è il Dio che accompagna, certo, ma che affida il cammino del vangelo alla fragilità della sua Chiesa. E questa è una grandiosa novità a cui tutti noi oggi siamo chiamati ad aprire il cuore perché la nuova dimensione voluta dal Signore è quella di restare nel mondo attraverso di noi, attraverso la nostra disponibilità ad implicarci nella relazione con Dio e con gli altri. Il Risorto si fa presente nelle nostre aperture alla relazione, sono quelli gli spazi di eternità che si aprono per gli uomini e le donne di oggi. Io e te siamo per chi incontriamo, per chi amiamo, per chi salutiamo, il volto del Risorto, le mani del Risorto, la parola del Risorto! Ma questo ci riporta a quel mattino di Pasqua, in cui Santa Maria Maddalena vide il Risorto che le consegnò questo messaggio: “và ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea“, in Glilea! Nel luogo in cui si lavora, si incontra la gente, ci si imbatte nel groviglio delle interculture, dei commerci…è lì che il Risorto desidera essere presente, attraverso ciascuno di noi. E la festa dell’Ascensione segna proprio una presa di coscienza dei discepoli riguardo al sogno di Dio che è la comunità del Risorto, fatta di fratelli e sorelle che radunati nella tenerezza e in continuo ascolto dello Spirito Santo, annunciano il Vangelo grazie all’amore di carità che li unisce. E allora festeggiamo con fede, con amore e con gioia la festa dell’Ascensione oggi, perché è la festa in cui la liturgia ci fa ci fa celebrare il desiderio di Dio sulla nostra umanità! Il mondo non cambierà per le nostre strategie o i nostri calcoli, nè tantomeno con i nostri piani pastorali in cui possiamo immergerci, ma cambierà per l’annuncio del Vangelo, per il dono dello Spirito Santo che costantemente ci fa innalzare il cuore al cielo, facendoci desiderare quello che desidera Dio e che oggi celebriamo, cioè che tutti possano accedere alla vita eterna, insieme a noi. Con questa grande speranza nel cuore oggi celebriamo la nostra fede e portiamo a tutti la grande speranza del cielo. Buona festa dell’Ascensione di Gesù!
Lc 24, 46-53
E disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.
La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g
Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com