Ti è piaciuto? Condividi!

La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: sabato 8 Giugno 2019

Il vangelo di oggi comincia subito dopo che Gesù aveva rivelato a Pietro la sua missione di dare la vita per amore. E Pietro, sorpreso dal fatto che proprio lui avesse ricevuto da Gesù risorto quella responsabilità dopo averlo tradito, invece di chiedere spiegazioni su di lui, chiede al Maestro di svelargli la sorte anche del discepolo che invece gli era stato sempre fedele, quello bravo, che è rimasto sotto la croce insieme alle donne, che ha ricevuto il dono di accogliere Maria, la Madre del Messia, nella sua casa. E ancora una volta quì Pietro assomiglia molto di più a noi di quanto possiamo immaginare. Quante volte ciascuno di noi davanti ai doni che riceviamo da Dio ogni giorno, pensiamo che altri siano molto migliori di noi perché, secondo il nostro criterio, ricevono più considerazione, più apprezzamenti…e a volte non possiamo negare neppure l’evidenza! Se uno è più bravo, è più bravo! Se Giovanni era più bravo, più obbediente, più docile di Pietro era così: a differenza di lui, Giovanni ha saputo essere forte per stare vicino al Maestro, giovanni ha accompagnato Maria stando ai piedi della croce con lei. Non lui! Quella di Pietro perciò è una curiosità che nasconde un grande senso di indegnità. E’ come se ancora non ce la fa ad accogliere la gratuità del dono che ha appena ricevuto, non perché non si fida di Dio, ma per mancanza di fiducia in se stesso! Ma è così: non è facile accogliere il perdono di Dio gratuitamente! Lo sanno bene i convertiti, quelli che hanno commesso gravi peccati, anche se Pietro in realtà non è stato mai un convertito perché era un lavoratore onesto, sposato e fedele a Dio. Eppure non riusciva a perdonarsi di aver tradito il Suo Signore. Ed ecco che Gesù risponde a Pietro, e risponde anche a ciascuno di noi. Gli dice che l’altro discepolo ha una storia, un suo percorso e lui, Pietro, ne ha un’altro. Certamente la storia del discepolato di Pietro resta segnata dalla ferita del tradimento. Quello che la tradizione della Chiesa ci trasmette di essere il capo degli apostoli, conosce questa spaccatura profonda e dolorosa, questa divisione interiore che è il tradimento, uno dei peccati più gravi perchè ferisce nel cuore la relazione. Eppure Pietro dovrà accogliere ancora una volta la verità sulla sua storia, sulla sua vita e sul suo percorso di salvezza che coinvolgerà tutta la comunità che a lui avrebbe fatto riferimento. E qual è questa verità da accogliere? Che tutto può essere trasfigurato alla luce della Risurrezione e che quell’amore, che poco prima ha ammesso di avere ancora nel suo cuore per Gesù, è lo stesso che ha segnato la vita anche dell’altro discepolo. Ecco dunque  la verità che oggi il Vangelo ci consegna: l’amore che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori, ci unisce a Gesù in modo unico! Ognuno in modo personale, ma in questo amore santo di carità l’amore di ciascuno è l’amore di tutti! Tutti siamo chiamati a seguire Gesù, anche se non lo meritiamo! E nessuno lo merita! Anche quelle persone che noi pensiamo essere le più sante! Nessuno merita l’amore di Dio, perché non è un merito: è un dono! Ed è per questo che Dio si fa conoscere come dono, cioè nella verità di quello che Lui è, solo nella comunione delle diversità. Una comunione che non è facile per noi umani da vivere, perché esige perdono, misericordia, capacità di cambiamento, di movimento, di ri-organizzazione di sé! Ecco, allora, oggi allora il Vangelo ci ricorda che quando perdiamo di vista la vivacità di Dio, quando dimentichiamo che Dio è armonia e danza, facilmente cadiamo nell’errore dei discepoli che hanno completamente travisato le parole del Maestro, perché avevano capito che solo un discepolo avrebbe ricevuto la vita eterna. Allora oggi chiediamo allo Spirito Santo di non farci cadere nell’errore dei discepoli e di Pietro, ma che possiamo ricevere una luce oggi, che si faccia comprendere che l’amore ci fa fratelli e ci unifica in Dio! Preghiamo lo Spirito Santo con questa preghiera che mi viene dal cuore questa mattina: “Spirito Santo, Tu sei l’Artista, il Danzatore, il Vento di Dio!! Usaci come vuoi Tu, perché anche noi, come Pietro, possiamo trovare il coraggio di seguirti così come siamo, e, fiduciosi nella Misericordia di Dio, possiamo osare di più, accogliere la novità che Tu vuoi mettere in noi, non solo in me, ma anche in tutti coloro che Ti invocano! Noi tutti che Ti invochiamo, Spirito Santo, formiamo una sola famiglia, un solo corpo! Immergici nella gioia del Vangelo perché possiamo essere tutti in comunione e, ciascuno nella sua originalità, sappiamo comunicare la Tua presenza a chi ci sta accanto.

Gv 21, 20-25

In quel tempo, Pietro, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: “Signore, chi è che ti tradisce?” Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: “Signore, e lui?” Gesù rispose: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi”. Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: “Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?” Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

 

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.

La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g

Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.