IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 3,1-8 lunedì 20.04.2020
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: “Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui”. Gli rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodèmo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. Rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”.
Oggi la liturgia ci fa iniziare un percorso per conoscere la persona dello Spirito Santo, il Soffio divino del Risorto che ci comunica la vita nuova. Spirito Santo, infatti in greco pneuma e in ebraico ruah, significa proprio soffio, vento, che nella Bibbia troviamo da subito, nel Libro di Genesi, alla Creazione del mondo, quando il Vento di Dio, il Soffio divino, la Ruah, è scritto che “aleggiava“, verbo che letteralmente potremmo tradurre anche come “covava“, sulle acque per generare la vita. Il Soffio di Dio genera vita, è Lui, lo Spirito Santo il Signore che dona la vita, lo confermiamo ogni domenica nella celebrazione della Messa, quando, insieme a tutti i credenti, professiamo il nostro Credo. Lo Spirito Santo è quindi inizio del mondo creato, ma anche inizio del mondo ri-creato nell’ordine della Misericordia, alla luce del Risorto che dona lo Spirito come primo Dono fatto ai credenti, Lui, il Dono dei doni, Amore gratuito che si dona e che ci mette nel cuore la gioia di donare. Il vangelo di oggi quindi fa riferimento alla Persona dello Spirito Santo e ce lo fa meditare attraverso il racconto del Vangelo di Giovanni che presenta l’incontro tra Gesù e Nicodemo, un incontro che resterà come testimonianza nel Vangelo di Giovanni di questa verità sconcertante che Nicodemo si trova a scoprire: rinascere dall’alto, o, come è proprio dello stile di Giovanni, che lascia sempre una doppia possibilità di comprensione, rinascere di nuovo. Nicodemo ci viene presentato come “un’autorità fra i giudei”, cioè membro del Sinedrio, quindi è un uomo che ha studiato la Legge, che conosce bene le tradizioni ebraiche, ma soprattutto è un saggio, un maestro in Israele. Eppure Nicodemo non capisce e si pone la questione del tempo: come si può nascere una seconda volta? Chiede a Gesù. Non capisce, neppure quando Gesù gli parla della nascita “dall’acqua e dallo Spirito“, che, appunto, avrebbe dovuto far scattare il collegamento con il Libro della Genesi, con la Creazione dell’universo. Ma perché un maestro saggio non capisce? Nel testo è scritto che Nicodemo và da Gesù di notte, una notte simbolica, perché ci voleva la luce della Pasqua per illuminare quella notte, e finalmente capire cosa fosse questa nuova nascita dall’alto. I Padri della Chiesa hanno intepretato questa nascita di cui parla Gesù come il sacramento del Battesimo, che ci rende una “nuova Creazione“, ma che è anche una creazione “in itinere“, cioè nel viaggio della vita. Ecco perché le parole di Gesù ci insegnano che chi è nato dallo Spirito, quindi ogni cristiano, ogni credente, ha la stessa natura dello Spirito, riceve la leggerezza del vento: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. Ecco chi è il battezzato: un uomo, o una donna, che ha deciso di alleggerirsi dei pesi inutili, che ha deciso di lasciarsi guidare non dai propri progetti, dai propri piani, ma dalla voce del Vento! Sì, perché come è scritto in questo testo, il Vento ha una voce, il Vento è una Persona che ti parla, che entra in relazione con te e ti fa muovere! Il Vento è una forza che ti trasforma, che ti fa cambiare forma in modo che tu possa prendere la forma che Lui ti dona, perché tu possa essere felice, diventando dono per qualcuno. Io spesso dico che la nostra vita secondo lo Spirito, la nostra vita cristiana, è più una danza che una lotta: basta muoversi di novità in novità, abbandonarsi allo Spirito perché sia Lui a ricreare in noi, le possibilità sempre nuove di essere dono. Allora oggi invochiamo su di noi il Soffio di Dio perché venga a farci rinascere dall’alto, dovunque noi siamo e in qualunque tappa del cammino possiamo essere. Il Vangelo oggi ci fa notare che anche i maestri del popolo, come Nicodemo, devono lasciarsi generare dall’alto! Perciò noi oggi possiamo chiedere al Risorto di venire a soffiare su di noi, perché il Vento di Dio ci alleggerisca da tutti i pesi che ci siamo messi addosso: dalle paure, dalle diffidenze, dai pensieri sul futuro, soprattutto in questo tempo. Affidiamoci allo Spirito Santo, al Vento di Dio, e Lui ci farà entrare nella tenerezza del suo Soffio, ci farà accogliere la Sua dolce danza in noi, dolcemente il Vento di Dio ci farà udire la Sua voce, ci trasfomerà interiormente e noi potremo così accogliere la vita del Risorto in noi, anche oggi. Buona giornata!