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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 30 Maggio 2019

Nel vangelo di oggi Gesù ci dice: “Ancora un poco e non mi vedrete; un po’ ancora e mi vedrete”. Si tratta di un’espressione abbastanza enigmatica, che ci fa riflettere. Percepiamo dalle parole di Gesù che sta indicando con “un poco” il tempo che Lui ha vissuto su questa terra, come se fosse un attimo in cui Egli, come persona, scompare e riappare. C’è come una relazione tra tempo e presenza, che dipende da quanto si riesce a vedere di quella presenza. Ecco, oggi il vangelo ci fa fermare a riflettere: qual è il mio modo di vedere? Sappiamo che nel vangelo di Giovanni il verbo vedere è simbolico. Per Giovanni ci vede solo chi crede in Dio, perché “Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre” ci dice in uno dei suoi scritti. Ecco, dunque, in questo testo troviamo un modo di vedere che è messo in relazione col tempo. E’ come se il vangelo ci dicesse che esistono più modi di vedere: c’è chi ha la vista, chi punta un obiettivo e si orienta in un senso direzionale, perciò ha bisogno di tempo; c’è però anche chi non ha la vista, ma ha la visione: non una direzione, non un orientamento, ma vede qualcosa di generico che lo mette in movimento. La vista è intenzionale, la visione è intuitiva. Se, entrando nello stile simbolico di questo Vangelo, trasponiamo questa realtà umana nel piano di fede, comprendiamo che un credente cristiano non può che avere entrambe le modalità. Eppure oggi, e questo forse ci stupisce, il vangelo ci mette in condizione di prediligere il modo intuitivo, perché l’azione del vedere è limitata nel tempo. Quel “pò ancora” ci dice che ormai non possiamo più attendere! La nostra fede è chiamata all’azione per cui, se è intuitiva, paradossalmente, arriva prima! Pensiamo a San Paolo: non a caso, sulla via di Damasco ha perso proprio la vista, ma, se non avesse perso la vista, non avrebbe potuto avere la visione del Risorto! Questa relazione vista-tempo, che per i discepoli è problematica, è fondamentale per noi, perché, di fatto, è simbolo della relazione tra realtà sensibile e vita risorta! Quello che il Vangelo vuole dirci oggi, allora, è che non si può comprendere la relazione tra vita terrena e vita eterna, se non si fa esperienza della Risurrezione. Ed è normale che i discepoli non capiscano, perché non hanno ancora accolto la Luce della Pasqua! Per questo Gesù non risponde ai loro dubbi scaturiti da questa incomprensione, ma li invita alla fiducia dicendo loro: “la vostra tristezza si trasformerà in gioia“. A dire che la tristezza che può arrivarci in questa vita terrena, non dura per sempre! Ci sarà sempre un tempo in cui tutto sarà capovolto. Per questo è importante oggi, nel silenzio del cuore, chiedersi, come dicevo all’inizio: Qual è il mio modo di vedere? Queste parole che Gesù ci dona oggi “ancora un pò” ci promettono che tutto può cambiare prospettiva e il nostro cuore sarà colmo di felicità. I discepoli no, ma noi conosciamo la potenza della Risurrezione, stiamo imparando a conoscere ed invocare lo Spirito Santo che rallegra nel profondo il nostro cuore, perché è Lui che ci dona la visione e la vista, l’una e l’altra, quando serve. E’ lo Spirito Santo che ci mette nel cuore la gioia di sperare “ancora un pò“. Allora oggi preghiamo, insieme alla Chiesa, nella memoria di Santa Giovanna d’Arco, una santa giovanissima, diventata protagonista della storia d’Europa e in particolare della Francia. Nella sua breve vita, piena di contraddizioni, la giovane santa ha mantenuto la fede e attraverso la fede ha lottato, nel vero senso della parola, contro ogni speranza. La sua storia che ha molto di assurdo, ma è per noi un dono, perché ci fa comprendere che la santità è anche follia spesso incompresa e scandalosa. Le parole del suo processo fanno emergere un suo motto, che possiamo fare nostro:”Dieu est le premiér servì”, cioè “Dio è il primo che deve essere servito”. Santa Giovanna D’Arco preghi per noi, ci insegni a servire sempre il Signore in ogni cosa con coraggio, come ha fatto lei, ci insegni a combattere spiritualmente perché Dio sia sempre più onorato e amato. Riceviamo nel cuore, oggi, una promessa di felicità, di gioia, ma nella misura in cui apriremo il cuore e la mente alla gioiosa speranza della Risurrezione. Ascoltiamo il Vangelo:

Gv 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Ancora un poco e non mi vedrete; un po’ ancora e mi vedrete”. Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: “Che cos’è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po’ ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?”. Dicevano perciò: “Che cos’è mai questo ‘‘un poco’’ di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire”. Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: “Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un po’ ancora e mi vedrete? In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”

 

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.

La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g

Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

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