La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno
Versione audio
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Versione testuale
IL VANGELO DEL GIORNO: venerdì 15 novembre 2019
Il vangelo di oggi ci fa riflettere sulla fine dei tempi e ci consegna le parole di Gesù come un aiuto a vivere al meglio la venuta del Regno di Dio. Emerge che questa preparazione è fondamentale per il credente, perchè l’ora della venuta della fine, noi non la conosciamo, ma la conosce solo Dio. Questo vuol dire che ogni giorno per noi è un ricomiciare da capo, una nuova creazione, che però non distrugge alla sera tutto ciò che è inziato al mattino, ma continua giorno dopo giorno, verso la gioia della novità, verso il compimento del tempo che solo Dio conosce. Il tempo di Dio quindi è completamente diverso dal nostro tempo: è già dentro il nostro oggi, ma non dipende dal nostro vivere di oggi, perché ieri che è passato, e oggi, che è il prsente, dipendono da ciò che sarà, dal tempo futuro che è in Dio e che per ora, anche se ci appartiene, non ci è dato conoscere. Certamente ci possiamo chiedere: Se l’oggi conta in prospettiva futura e a partire dal futuro, perché Dio ci nasconde il futuro? L’unica risposta che si capisce anche dalla nostra vita quotidiana e che trova riscontro nella Parola di Dio e nella nostra fede, è che Dio desidera la nostra libertà che si esercita nella fiducia verso un futuro di gioia, di luce che ci attende per sempre. Più ci prepariamo giorno per giorno, come ci annuncia oggi il Vangelo, ad accogliere con fiducia e gioia il momento in cui l’ora di Dio si fa presente nel nostro oggi, più sapremo accogliere pienamente questa eternità di gioia che Gesù vuole donarci ogni giorno di più. E il Vangelo ci dona, come dicevo, dei consigli molto pratici, facilmente comprensibili da chi ascoltava Gesù ai suoi tempi, ma che oggi potremmo tradurre in questo modo, sinteticamente: innanzi tutto non alsciare che la routine della vita ti soffochi al punto di entrare nella totale disattenzione alla dimensione più profonda della tua vita e questo lo dice attraverso il paragone con i giorni di Noè. Un secondo consiglio è: non permettere che i turbamenti e le sofferenze ti mettano in uno stato di guardate indietro, perché perderesti tempo! Dopo un grande turbamento o una grande prova è importante prendere la decisione di andare avanti, perché è questione di vita o di morte. E questo è il senso della citazione della moglie di Lot. Infine, il terzo consiglio è la conferma dell’esperienza umana più profonda, quella che la fonte della vita si può trovare solo nel dono della tua vita. La vita è un dono e non possiamo conservarla attraverso lo sforzo della nostra volontà, anche se è una buona volontà quella di custodire, di conservare! Oggi il Signore ci dice che la vita è dono che si dona, quindi dobbiamo allenarci a questo cambiamento profondo! Allora oggi chiediamo al Signore di mettere in pratica questi tre consigli che ci preparano il cuore e la mente, ci mettono alla Sua scuola, perché il Vangelo possa essere sempre di più in noi vivo! E perché attraverso questa vita che il Vangelo mette in noi possiamo essere sempre pronti ad accogliere la la gioia eterna che ci attende nel nostro futuro, e che oggi ci appartiene, nella fede.
Lc 17, 26-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l’avrà perduta la salverà. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un solo letto; l’uno verrà preso e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo, l’una verrà presa e l’altra lasciata”. Allora i discepoli gli chiesero: “Dove, Signore?” Ed egli disse loro: “Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi”.
Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.
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Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com