IL VANGELO DEL GIORNO: sabato 2 Novembre 2019
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
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Il Vangelo di oggi ci ricorda che la vita eterna è una promessa che Gesù ci ha fatto donandoci se stesso come pane, come nutrimento per questa vita presente. Le parole di Gesù rivolte alla folla aprono questo testo che la liturgia ci propone in questo modo: “Io sono il pane della vita! Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”. Mangia il pane del cielo chi crede in Gesù, chi è battezzato in Cristo ed è passato con Cristo dalla morte alla vita. Il battezzato, l’abbiamo visto ieri, è chiamato alla santità, la sua vita segna percorsi di santità, perché ogni battezzato si nutre di Cristo, della sua Parola, della sua Vita, dal suo Dono, del suo Spirito. E’ per questo che la vita in Cristo è una vita eterna e la morte non può essere più un taglio, una separazione. I credenti, coloro che mangiano la carne di Cristo, sono tra loro una cosa sola. Questo è il sneso della commemorazione di tutti i fedeli defunti che oggi viviamo. Siano defunti pregati, siano essi dimenticati, la Chiesa non tralascia nessuno e, fedele alla Parola di Gesù, non permette che ci siano persone defunte che non ricevano neppure un ricordo, un segno di rispetto e di affetto. Gesù ci ha detto :”E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti l’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. la frase “io lo risusciti nell’ultimo giorno” si ripete per ben due volte, a dire che il nostro ricordo per tutti i fedeli defunti risponde a questo desiderio del Padre e di Gesù nel renderci partecipi della Risurrezione promessa a chiunque crede. Oggi infatti la Chiesa Cattolica concede l’indulgenza plenaria a tutti coloro che, secondo le condizioni richieste come la confessione, la comunione e la preghiera per il papa, pregano insieme per i defunti e con i defunti. L’amore e la preghiera che ci unisce ai nostri defunti, infatti, è per ciascuno di noi non solo un segno di rispetto e di ricordo verso i nostri cari, ma è anche una professione di fede nell’eternità e nella comunione dei santi, cioè dei battezzati. Una comunione che viviamo già da ora, nella fede, insieme a chi ci ha preceduto nella vita. Preghiamo con speranza perché ciascuno di noi possa desidrare questa risurrezione futura, questa gioia eterna, promessa da Gesù a tutti. Buona commemorazione dei fedeli defunti!
Gv 6, 37- 40
In quel tempo, disse Gesù alla folla: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.