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COMMENTO AL VANGELO: venerdì 11 ottobre 2019

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Il vangelo di oggi ci mostra le diverse reazioni dinanzi all’espulsione di un demonio muto. La gente applaude; gli scribi che erano venuti a Gerusalemme per controllare l’attività di Gesù dicono : “È in nome di Beelzebul, capo dei demoni, che egli scaccia i demoni”; altri chiedevano ancora un segno dal cielo, perché non erano convinti, nonostante avessero visto che Gesù vinceva il male. Cosa fa Gesù? Innanzi tutto non si preoccupa della folla che applaude, al contrario di quello che ingenuamente facciamo io e te quando le persone ci elogiano. Invece si occupa di spiegare la sua azione a chi può capire. La gente non può capire, ma gli scribi, quelli che conoscono la parola di Dio, la studiano e la onorano, loro sì che possono capire! Ecco poerché gesù perde tempo a spiegare: come fanno a non capire che Gesù opera in nome di Dio e non in nome di Satana? Se Gesù riesce a scacciare i demoni è perché compie le opere di Dio: ama le persone, non le rende incapaci di parlare, di esprimere i loro pensieri. Restituire alle persone la loro dignità, ridare loro il giudizio, la coscienza, è opera di Dio. Cosa fa dire a queste persone che rispettano ed onorano Dio che Gesù opera in nome di Satana? La paura di essere liberi, di agire nella libertà. Una paura che viene dal giudizio e che rinchiude nel giudizio. E poiché la paura non viene da Dio, Gesù ci tiene a far capire, non solo a quegli scribi, ma anche a noi, che non si può dire di credere in Dio e poi avere paura di agire con libertà, non si può dire di credere in Dio e non fare di tutto per mettere gli altri in condizione di vivere con libertà. Gesù allora oggi allontani da noi, dai nostri pensieri, la paura di Satana, perché possiamo entrare nella libertà del cuore, nella fermezza interiore della nostra coscienza che è sempre per il bene perché se viviamo è grazie all’amore di Colui che ci ha amati! Gesù faccia spuntare la speranza nelle nostre vite e ci faccia camminare insieme agli altri senza paure, con la gioia di sapere che abbiamo ricevuto una fede che ci rende vincitori sul potere del male, liberi di dare agli altri la libertà che spetta a ogni uomo e ogni donna che vive su questa terra, perché la libertà vera, quella che ci dona Gesù, viene dall’amore eterno di Dio. 

Lc 11, 15-26

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: “È in nome di Beelzebul, capo dei demoni, che egli scaccia i demoni”. Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: “Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demoni in nome di Beelzebul. Ma se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall’uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell’uomo diventa peggiore della prima”.

 

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