La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno
Versione audio
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Versione testuale
IL VANGELO DEL GIORNO: venerdì 27 settembre 2019
Il vangelo di oggi riprende lo stesso tema del vangelo di ieri: l’opinione della gente su Gesù. Ieri era Erode a chiedere, a cercare, a fare indagini sulla persona di Gesù. Oggi invece è Gesù stesso che chiede cosa pensa la gente di lui. Il tema è sempre quello: essere in ricerca. Ieri il Vangelo ci ha messo di fronte a una verità interessante, facendoci capire che quando cerchiamo qualcosa è perché la desideriamo e quindi se cerchiamo la pace, la felicità è perché abbiamo già dentro di noi il desiderio che ci spinge a cercare pace e felicità. Oggi il Vangelo ci fa andare più in profondità, mostrandoci come la luce che abita nel nostro cuore ci permette una ricerca di pace e di felicità più profonda in cui noi possiamo conoscere noi stessi e gli altri alla luce di Dio stesso, che si dona anche alla nostra intelligenza, perché possiamo conoscere le persone e le realtà secondo Dio, non secondo gli uomini. Questa indagine di Gesù che il Vangelo ci propone oggi, quindi, ci capire che la gente dice qualcosa sempre in base all’esperienza, al sentito dire, a un’idea trasmessa. E’ come un bisogno umano che abbiamo di definire le cose, di dare un nome al vissuto e anche alle persone. Però questo bisogno di nominare le cose, i fatti e le persone, e in questo la Bibbia ci insegna, è in realtà un modo per possederle, per farle proprie. Proprio ieri un mio alunno mi ha chiesto: “prof, ho sentito dire da uno che ha studiato la Bibbia tutta la vita che Dio è l’unico personaggio mai nominato nella Bibbia! Ma come è possibile?” Ecco, mi sono trovata a spiegare proprio questo: Dio non si può possedere, si può solo cercare, si può seguire, come si segue una scia di profumo, come si segue una voce, una luce. Questo ci apre alla conoscenza, perché Dio non si chiude nelle interpretazioni fatte su criteri derivanti dalle nostre esperienze personali, ma si fa accogliere perché la nostra intelligenza si apra a sempre nuovi criteri, nuove possibilità di nominare se stesso e le proprie esperienze, fino a riconoscere in tutto ciò che vive, anche nelle relazioni che l’uomo è capace di vivere che Dio è “il Cristo di Dio“, cioè la presenza salvifica per l’uomo! Pensiamo a Pietro: in quel momento ha esordito in questa verità per un passaggio che non è venuto dalla sua semplice ragione ma da una luce che ha aperto la sua intelligenza a Dio. E’ così che lo Spirito fa con noi: apre la nostra intelligenza per farci capire che Gesù, che la parola finale non è mai l’ultima, la presenza non è mai totalmente ultima, perché sempre aperta alla vita, sempre aperta alla novità. Grazie alla sua Risurrezione di Cristo, anche la nostra vita, la nostra intelligenza, si apre all’eternità.
Lc 9,18-22
Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: “Chi sono io secondo la gente?” Essi risposero: “Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto”. Allora domandò: “Ma voi chi dite che io sia?” Pietro, prendendo la parola, rispose: “Il Cristo di Dio”. Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. “Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno”.
Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.
La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g
Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com