La rock band irlandese degli U2 ha dato il suo sostegno ufficiale al progetto di legalizzazione dell’aborto nella “cattolica” Irlanda.
La band ha twittato una foto approvando la campagna per l’abolizione dell’Ottavo Emendamento della Costituzione irlandese, che fu approvato nel 1983 con quasi il 67% dei favorevoli, un emendamento antiabortista, che attribuisce il diritto alla vita al nascituro, che attualmente prevede la pratica abortiva solo in casi limitati, quando cioè la vita della madre è messa in pericolo.
Fra qualche giorno (il prossimo 25 maggio) gli irlandese voteranno un referendum che chiede proprio l’abrogazione dell’ottavo emendamento. Se prevarranno i favorevoli si aprirà la strada ad una più ampia possibilità d’aborto, facendo diventare il delitto di aborto “un diritto” per qualsiasi motivo fino a 12 settimane di gravidanza.
Il sostegno degli U2 all’aborto – la band, almeno formalmente, è stata considerata cristiana, infatti il cantante Bono e il batterista Larry Muellen, sono (o erano?) cattolici praticanti (continuano ad andare a Messa e sono impegnati nel sociale), il chitarrista The Edge è di famiglia protestante, solo il bassista Adam Clayton si era dichiarato non credente – ha suscitato le reazioni di migliaia di sostenitori pro-life e contemporaneamente supporter del gruppo.
Il contraccolpo per il loro appoggio all’aborto, quando per anni hanno ipocritamente riempito dei versetti della Sacra Bibbia le loro canzoni, potrebbe essere quello che hanno espresso molti fan sui social media: rifiutarsi di partecipare a concerti futuri e astenersi dall’acquistare i biglietti dei loro concerti.
Questa forma di “disobbedienza” al gruppo arriva anche da chi ha sostenuto la band per anni. “Questa decisione mi spezza il cuore. Ho amato e seguito gli U2 per 20 anni. Ma non posso più seguirli su questa strada”, ha twittato Christy, mentre Chris Stefanick, ricordando le tanto sbandierate dal gruppo “radici cristiane”, ha scritto: “Avete voltato le spalle al vostro popolo cattolico irlandese, non combattendo per una cultura della vita e della dignità umana al livello più fondamentale”.
Migliaia (tra i milioni) di adoratori che hanno fatto degli U2 una religione adesso non sembrano più pronti a perdonarli su posizioni contro la nascita di vite umane. Alcuni più coraggiosi hanno minacciato di strappare i biglietti già comprati del prossimo concerto.
Oltre a Bono Vox anche Dave Evans, noto come Edge, e Adam Clayton, hanno detto al Times che la gente dovrebbe dare il proprio sostegno al “sì” del prossimo referendum. The Edge ha detto: “è un argomento difficile e so che c’è una grande differenza di opinioni ed è difficile prenderne una senza volersi rendere conto che c’è chi la pensa all’opposto, ma io sono a favore dell’abolizione dell’emendamento, è la cosa migliore da fare”.
Gli interventi delle band mirano a destabilizzare e portare il 18% degli indecisi e il 4% di coloro che non hanno un’opinione in materia a sbilanciarsi verso posizioni abortiste.
La scandalosa posizione degli U2 ha suscitato due evidenti e sensate domande: come si può essere a favore dell’aborto da cattolici?, come si può essere così insensibili e senza cuore tanto da voler eliminare coscientemente migliaia di bambini?
Non è la prima volta che Bono si schiera contro gli insegnamenti biblici della Chiesa. Qualche tempo fa aveva sostenuto il referendum a favore dei matrimoni gay in Irlanda.
Ruth Cullen, della campagna Love Both, che si batte per il salvataggio dell’ottavo emendamento e, quindi, per la salvezza di entrambe le vite (delle madri e dei loro bambini non ancora nati), ha commentato: “I sondaggi dimostrano un incoraggiante aumento del sostegno al mantenimento del Ottavo emendamento: le persone sono davvero scioccate quando si rendono conto che l’abrogazione non lascerebbe nella Costituzione alcuna protezione legale per i bambini non ancora nati”.