“Questo ddl Cirinnà, che non è accettabile dalla prima all’ultima parola, rende assolutamente necessaria un’operazione radicale: non si tratta di mettere a posto qualcosina per renderlo accettabile, non serve un’operazione di maquillage, deve essere totalmente respinto”. Non usa mezzi termini Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, per entrare dalla piazza del Circo Massimo sui registri dell’attualità.
“Oggi stiamo vivendo una società che non ponendosi più un limite sta diventando una società folle”, la tesi del relatore, secondo il quale “non si può trasformare il desiderio in un diritto: il desiderio ha un limite, se non mettiamo limiti a un desiderio si andrà incontro alla nevrosi, alla psicosi, alla follia”. “Lo diciamo con assoluta chiarezza, onestà e lealtà”, ha proseguito Gandolfini: “Quanto qualcuno sta cercando di modificare, per cui non si parla più di stepchild adoption e si inventano nuovi istituiti giuridici, di affido rafforzato, è un vero e proprio tentativo di far passare in maniera surrettizia una condizione che è assolutamente identica all’adozione”.
“È inutile usare la parola affido – ha precisato Gandolfini – perché l’affido nasce quando una famiglia si trova in situazioni di disagio, di difficoltà e per il suo benessere il bambino viene allontanato dalla famiglia e dato in affido ad altra famiglia che lo possa adottare, sperando che la famiglia d’origine possa essere sanata. Ma quando si prospetta l’affido rafforzato e vengono date le condizioni per cui l’affido duri fino al compimento dei 18 anni, dopo i quali sarà il ragazzo a decidere, si tratta di un’adozione mascherata da affido, ed è per questo che è inaccettabile”.
“Si possono fare delle mediazioni su alcune storture, ma quando viene messa in discussione la verità stessa di uomo, la sua antropologia, non si possono fare mediazioni”, ha ammonito Gandolfini: “Se si accetta una legge per la quale le unioni civili sono omologate a una famiglia fondata sul matrimonio, si fa un’enorme confusione per cui non esisterà più la famiglia, ma modelli variabili e confusi di famiglia. E le vittime saranno i nostri figli, perché la legge ha la potenza di cambiare la cultura di un popolo. Bisogna stare molto attenti quando si approvano leggi distruttive”. (AGENSIR)