“La certificazione verde non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote”.
Lo precisa il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, spiegando che il termine “trattativa” con cui si è riferito questa mattina ai giornalisti, a margine dell’Assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), fa riferimento proprio al Protocollo sottoscritto l’anno scorso. Si tratta di una trattativa compiuta nel 2020 e che continua a essere valida ancora per l’oggi. (SIR)
La precisazione del Card. Bassetti (a mio parere, spesso alquanto “ondivago”) mi offre l’occasione per esprimere una mia proposta. Attendo da lunga data che il Papa, poi la CEI, emanino un breve documento rivolto direttamente ai migranti (non necessariamente ai profughi) nel quale li invitano ad osservare le leggi della Nazione che li accoglie, ad attenersi alle norme delle Associazioni che provvedono a loro, e a rispettare con gratitudine le Famiglie che li ospitano. Dopo tante parole, a mio avviso sarebbe finalmente l’inizio di una “integrazione intelligente” e di una “formazione appropriata”, attenta non solo ai loro diritti ma anche ai loro doveri (non vi sono diritti senza doveri!). Ma soprattutto, faciliterebbe l’accoglienza e la sicurezza alle stesse Autorità civili (dal Viminale ai Prefetti e dalle forze di Polizia al Volontariato) oltre che a tutti i Cittadini. Temo però (anzi, ne sono quasi certo) che la lunga attesa sia destinata a protrarsi all’infinito….