Si è concluso con entusiasmo e partecipazione l’evento “Scrittura e immagini: il Codex Purpureus Rossanensis e una selezione dei manoscritti greci medievali di Grottaferrata”, tenutosi sabato 7 dicembre 2024 presso la Sala Conferenze dell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata. Un pubblico numeroso ha seguito con interesse la lezione magistrale del Prof. Santo Lucà dell’Università di Tor Vergata e della Prof.ssa Lucinia Speciale, che hanno illustrato la storia, il restauro e il significato del Codex, soffermandosi sul lavoro certosino degli amanuensi che hanno redatto il manoscritto e sul ruolo della lingua greca come strumento culturale. Inoltre è stata evidenziata la preziosità dei manoscritti greci medievali di Grottaferrata.
Promozione del patrimonio storico e artistico. Il dibattito moderato dal Prof. Carmelo Pandolfi, docente dell’ Ateneo pontificio Regina Apostolorum e consulente della Fondazione Angelini, ha messo in luce l’importanza della collaborazione tra fondazioni e istituzioni accademiche per la valorizzazione di tesori culturali come il Codex. La Fondazione Angelini, che ha finanziato l’esposizione, ha ribadito il suo impegno nella promozione del patrimonio storico e artistico.
Il Codex Purpureus Rossanensis: una delle opere più preziose della tradizione bizantina, è un manoscritto straordinariamente conservato, unico tra i manoscritti purpurei miniati per essere rimasto nella sua forma originale di libro, a differenza di altri che sono stati smembrati per ragioni conservative. Sottoposto a un restauro complesso tra il 2012 e il 2016, il Codex è stato oggetto di un’importante campagna diagnostica che ha confermato il suo stato delicato ma stabile. Le sue miniature, tra le più antiche rappresentazioni iconografiche cristiane, costituiscono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore. Rossano è diventata un centro di eccellenza per la conservazione e lo studio del manoscritto, grazie anche a tradizioni storiche di restauro librario. Oltre alla sua bellezza artistica, il Codex rappresenta una testimonianza cruciale della storia religiosa e culturale della Calabria e dell’Italia bizantina. La sua conservazione rimane una priorità, con protocolli rigorosi per garantirne la protezione e lo studio continuativo. Un evento che ha celebrato con successo la ricchezza culturale e spirituale di Grottaferrata, rendendo il Codex Purpureus Rossanensis un simbolo di dialogo tra passato e presente, tra eredità bizantina e identità moderna.
Il taglio del nastro. L’evento promosso dal Gal di Grottaferrata presieduto da Lorenzo Bongirolami, è stato il preludio all’inaugurazione della mostra. Dopo i saluti istituzionali dei sindaci di Corigliano-Rossano e Grottaferrata, Flavio Stasi e Mirko Di Bernardo, e delle autorità religiose, il pubblico ha potuto ammirare da vicino i preziosi manoscritti esposti.
La Convenzione per il Percorso Niliano. Nel pomeriggio, presso il Polo Universitario di Grottaferrata, si è tenuto un incontro dedicato agli Itinerari culturali europei e alla promozione del Percorso Niliano, con interventi di esperti e rappresentanti istituzionali. Durante l’incontro, è stata ratificata la Convenzione per il Percorso Niliano, un itinerario che valorizza i legami tra Grottaferrata e i luoghi storici legati a San Nilo.
La mostra. Ospitata presso la Biblioteca Statale del Monumento Nazionale e il Museo dell’Abbazia greca di San Nilo, sarà visitabile fino al 26 gennaio 2025, ogni venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 14:00.
La Mostra codicologica costituisce anche credito formativo per il corso di valorizzazione dei siti monastici italo-greci promosso dalla Uer, recentemente attivato, diretto dal Prof. Carmelo Pandolfi, e di cui si auspica lo sviluppo come inedita formazione universitaria sulla Civiltà italo-greca, indispensabile per la comprensione del nostro Mezzogiorno.