Sappiamo bene quale sia la strategia che i media seguono con Francesco: presentare il papa come un profeta solitario, sconnesso dal corpo della Chiesa. Dopo il 30 gennaio siamo a un bivio: o ci istituzionalizziamo, e allora avremo qualche speranza di resistere al paradigma tecno-economico, oppure regrediremo a setta di scalmanati, e saremo spazzati via in un baleno dalla sua potenza di fuoco. La storia insegna che chiunque nella Chiesa si sia separato dal Papa è diventato un settario.
È folle perciò correre dietro alla smania di commentare le news di una stampa che sappiamo benissimo essere al soldo di potentati che hanno tutto l’interesse a farci diventare una setta di sciroccati. È solo uno sfogo infantile e infecondo, un modo di scaricare lo stress che però “contagia” anche chi ci legge. Ci vuole più freddezza e lucidità. Inutile e anche controproducente indugiare troppo su parole, mezze parole, giudizi opinabili, sbocconcellamenti più o meno interpolati o decontestualizzati. La Chiesa non è un partito politico. Il laico cattolico che si impegna nella sfera pubblica si ispira certamente ai principi dell’insegnamento sociale della Chiesa, ma quando si tratta di realizzarli concretamente risponde alla coscienza, non alle autorità ecclesiastiche. Più il giudizio entra nel particolare, più si fa soggettivo e contingente, il Papa non fa eccezione. È possibilissimo in questo senso che un Papa sbagli.
Benedetto XVI ammise sinceramente di aver sbagliato a Regensburg, credendo, da vecchio professore quale egli è, che il contesto accademico fosse prevalente. Non considerò a sufficienza che ogni parola del Papa ha in potenza una ricaduta sociale, culturale e politica. Per cui le opinioni personali di papa Francesco sugli ordini di grandezza della politica italiana a maggior ragione possono essere fallibilissime tanto nel merito quanto per l’opportunità. Non per questo bisogna lasciarsi andare all’isteria collettiva.
La Chiesa, lo insegna la storia delle insorgenze popolari del XVII-XIX secolo, non appoggia movimenti non strutturati, non incoraggia lo spontaneismo disordinato, per quanto possano essere nobili e giuste le sue ragioni (e le reazioni viscerali, di “pancia”, sono il contrassegno di questo movimentismo allo stato nascente, disorganizzato e indisciplinato). E ad ogni conto, al massimo si è servita di partiti strutturati ma senza mai identificarsi con essi, tanto che li ha lasciati andare alla rovina senza troppe remore.
Il rapporto tra Chiesa e politica è improntato a un duro realismo. Bando al romanticismo politico. Leviamoci dalla testa l’idea ingenua che il Papa si metta a capo del Family Day. Prendiamoci le nostre responsabilità di fronte a Dio e alla coscienza – che poi è la stessa cosa – e andiamo avanti consci che non sono i nostri sforzi e il nostro impegno ad essere decisivi sebbene questo non ci esima dall’impegnarci come meglio possiamo.
Emiliano Fumaneri
Analisi fumosa. Tralascio la bufala che BXVI si sia scusato del discorso di Ratisbona. Pietra miliare del suo pontificato e della storia della Chiesa bimillenaria. Il signor Fumaneri o è uno sprovveduto, che non ha compreso le fonti, o un farabutto che partecipa al banchetto dei novatori nel voler distruggere la figura di BXVI, a cui si possono imputare molte cose, ma non un passo indietro su quella sua lectio magistralis.
la Chiesa nella modernità, oggi, deve difendere il depositum fidei e confermare i cattolici, i cattolici, che siano associati o meno. Non è l’associazione istituzionalizzata di istanze conformi al Magistero e alla Dottrina cattolica che le rende condivisibili dalle gerarchie, ma la loro verità e l’utilità nella difesa dei principi cattolici e dell’uomo specchio di Cristo, nel momento storico in cui vengono espresse. La Chiesa italiana e il Sommo Pontefice che è il Vescovo di Roma sono chiamati a confermare questa posizione, non ha giocare la partita della mondanità della politica.
Mah. I giornali manipolano, eccome, ma è piuttosto ingenuo pensare di ridurre tutto alla manipolazione dei giornali. Che dire poi di Avvenire ed Osservatore Romano: manipolati anche quelli? E se così fosse, comunque, sarebbe lo stesso un segnale di gravi cose che non vanno.
È giustissimo ammonire i cattolici a non separarsi dal papato. No papato, no Chiesa. Ma papato non vuol dire questo o quel Papa che, come dice Fumaneri, può sbagliare. I papi passano, il papato resta.
Infine, nessuno chiede che “il Papa si metta a capo del Family Day.”. Gli si chiede che faccia il suo mestiere e dica cose cattoliche, senza doppiezze gesuitiche. Né più né meno che quello che hanno fatto i suoi predecessori.
Caro Giudici, avevo intenzione di risponderle diffusamente. Ma come vede è intervenuto uno di quei troll icona di un katotlicesimo fanatico, violento e aggressivo, propugnatori di un kattolicesimo tanto “puro e duro” quanto radicalmente antievangelico nello stile e nei modi. Questo signore, che mi vessa da qualche tempo assieme a una gang di “kattolici” del suo rango, mi ha già insultato pesantemente sulla pagina facebook del portale e ho già risposto lì alle sue “obiezioni”. Per cui non mi ripeterò qui. Inutile dire che questo tipo di “kattolici” sono la prova provata di quanto scrivevo: chi si separa da Pietro diventa un settario.
A lei dico solo che non ho affatto ridotto tutto alla manipolazione dei media (prego anche di tenere conto che questo post è semplicemente uno status fb “limato” in minima parte). Si potrebbero approfondire gli altri temi sollevati, ma non ho intenzione di farlo se a soggetti come il signor “Hermann” è data licenza di insultare liberamente. Dove c’è l’inciviltà non c’è spazio per alcun dialogo. Un caro saluto.
L’articolo mi sembra scritto da chi pretende di tappare occhi, orecchie, naso e …… cancellare coscienza e intelletto, fede, conoscenza evangelica e dottrina, a favore di un essere umano, qual’è il papa, fingendo che l’adorazione va dovuta a lui e non a Dio, e dimentica che vi sono stati ben 41 antipapi nella storia della chiesa, e non erano settari coloro che non si erano adeguati ai falsi papi che erano riusciti a farsi eleggere. Chi scirve l’articolo pretende di far passare tutti i veri credenti ed osservanti a guisa di idioti decerebrati, i quali dovrebbero innanzitutto obbedire al papa eletto, invece che verificare se il papa eletto parla come Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo, e come tutti gli apostolil discepoli, evangelisti, profeti, santi, beati e …. la Madonna . Ci faccia una cortesia, se lei ha deciso di diventare idolatra di un Bergoglio spara eresie e sciocchezze dottrinali evidenti persino ad un bambino dell’asilo, libero di farlo, ma non altrettanto libero di trattare da idioti settari, coloro che hanno il dono del discernimento. le vorrei ricordare che ci sono centinaia di vescovi e cardinali, migliaia di frati sacerdoti e suore, che non sono certo settari, i quali non sono affatto disposti a vedersi ammutolire da Bergoglio e la sua cricca di massoni impostori ch sono riusciti a infiltrarsi nella chiesa e ne stanno tentando la distruzione dall’interno. E la prego, chiami Kattolici o settari i suoi parenti. Qui gli unici ad essere decisamente eretici, settari, scismatici, abiuratori, apostati, sono coloro che sentono dire evidenti assurdità sacrileghe e non capiscono che lo sono. Dire “Dio non è cattolico”, significa dire LETTERALMENTE che NON E’ UNIVERSALE (Cattolico in greco significa Universale), dire ” apritevi alle novità dello Spirito Santo”, significa dire che lui può inventarsi nuove rivelazioni o nuove dottrine diverse da quelle ormai definitive terminate con il Vangelo, dire “la chiesa pre-conciliare non possedeva la verità”, significa dare dell’impostore, millantatore, mistificatore, falso profeta a chiunque sia venuto prima del Concilio Ecumenico Vaticano II° (1962-1964), ivi compresi tutti, e dico tutti, i papi, santi, evangelisti, apostoli, discepoli esistiti fino addirittura a San Pietro e la Madonna, dire che “Il Corano è libro profetico di pace, significa dire che Maometto era un profeta e che Gesù non era il Messia, Figlio di Dio, dire che “tutte le religioni conducono alla stessa verità”, significa essere esoterico occultisti satanici. E sarebbero settari coloro che comprendono tutto questo grazie al discernimento a seguito della conoscenza delle Sacre Scritture. Ma dico io, con cosa fai colazione la mattina? Superalcolici al posto del latte e cocaina purissima a posto dello zucchero?
Caro Sergio, sono d’accordo con lei … non è poi così difficile capire quanto sia eretico Bergoglio … Restiamo fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo, alla Santa Vergine Maria, agli insegnamenti degli Apostoli, alla bimillenaria dottrina cattolica preconciliare, che ha formato tanti grandissimi santi.
Bergoglio sta demolendo la Chiesa cattolica.
Seguire Bergoglio significa dannarsi l’anima!
L’unico errore che può aver fatto Benedetto XVI non e’ certo riguardo al merito di ciò di cui ha parlato, semmai riguarda il tipo di interlocutori. Come andar a parlar all’asilo di tecniche di laboratorio.
L’errore cioè è stato ingenuamente e in buona fede quello di credere di aver a che fare con persone intelligenti!
In ciò che aveva detto non c’è proprio nulla di sbagliato!
Cara Giulia, gli interlocutori di Benedetto XVI a Regensburg non erano gli integralisti islamici, ma i vecchi colleghi accademici del Professor Ratzinger.
Benedetto ammise non certo un errore dottrinale quanto piuttosto un errore di natura pastorale, pratico, di metodo se vogliamo. Non tenne conto, nel preparare il discorso, che avrebbe avuto ricadute di altro genere. Certamente fu un errore in buona fede, ci mancherebbe. Ma sempre un errore fu, e il Papa lo ha riconosciuto, con buona pace di fanatici e invasati soliti ingiuriare i loro “nemici”.
Riporto uno stralcio di “Luce del mondo”, la conversazione avuta da papa Benedetto col giornalista Peter Seewald (pp. 104-105 dell’edizione Mondadori del 2012). Lascio giudicare a chi legge.
– Seewald: Il 12 settembre 2006, il suo Discorso all’Università di Ratsbona ha scatenato un’accesa controversia nella relazioni tra Chiesa e musulmani. Ha citato un passo tratto da un antico libro che riportava il dialogo fra l’imperatore bizantino e un erudito persiano su Cristianesimo e Islam. In seguito, in alcuni paesi islamici vennero incendiate chiese e giornalisti occidentali scrissero articoli furenti. Quel discorso è stato poi catalogato come il primo errore del suo Pontificato? Lo fu veramente?
– Benedetto XVI: Avevo concepito quel discorso come una lezione strettamente accademica, senza rendermi conto che il discorso di un Papa non viene considerato dal punto di vista accademico, ma da quello politico. Da una prospettiva politica non si considerò il discorso prestando attenzione ai particolari; fu invece estrapolato un passo e dato ad esso un significato politico, che in realtà non aveva.
Appausi a Sergio!!!