Il Parlamento spagnolo potrebbe votare presto una legge sul suicidio assistito ed i vescovi spagnoli redigono un documento in cui chiedono, piuttosto, che si approvi una legge sulle cure palliative perchè “non ci sono pazienti di cui non ci si può prendere cura, anche se non possono guarire”.
“La vita umana – è scritto nel documento approvato dalla conferenza episcopale iberica – non è un bene e nessuno può disporne.” I vescovi rimarcano che “insistere sul diritto all’eutanasia è tipico di una visione individualista e riduttiva di cosa è un essere umano”. Si tratta, dunque di “un concetto di libertà non correlata alla responsabilità”.
“La pandemia – proseguono i vescovi – di cui stiamo continuando a soffrire ci ha fatto realizzare che noi siamo responsabili l’uno dell’altro ed ha relativizzato proposte per un’autonomia individualistica. Troppo pazienti che muoiono da soli e la situazione dei più anziani rappresentano una sfida” a cui, secondo i vescovi, la legalizzazione di forme di suicidio assistito non può rispondere.