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“Il vero grande problema della famiglia italiana è la denatalità, pochi figli, una emergenza.” Lo afferma in questa intervista che ci ha rilasciato Federico Iadicicco, responsabile Vita e Famiglia di Fratelli di Italia.

Iadicicco, che cosa fa o ha fatto la politica per la famiglia?

“Non molto o nulla. A ben vedere, penso che abbia fatto esattamente il contrario di quello che era giusto compiere. La politica, per essere benevoli, non ha dedicato spazio ed attenzione a questa bella istituzione”.

Che cosa si poteva e si  può fare?

“Aiutarla e sorreggerla. Oggi la popolazione italiana invecchia e si fanno pochi figli. Il primo vero e grande problema, una emergenza, è la scarsa natalità o la denatalità”.

Ci saranno dei motivi…

” Certo. In parte, ma solo in parte, essi sono culturali. Ma tanto dipende dal fattore economico e sociale. Bisogna dare alla famiglia un fisco amico, riformare il welfare, introdurre il quoziente o fattore famiglia, venire incontro alle mamme”.

Eppure lo Stato ha dedicato tempo ed energie, divisive, alla Cirinnà…

“La legge  Cirinnà non ha nulla a che vedere con la famiglia. La sola famiglia che merita tale nome, è quella composta da un uomo ed una donna”.

Legge 194, che fare?

“Va riformata, lo dicono riscontri e numeri. Gli aborti non sono affatto diminuiti, anzi. Penso che sia una legge per lo meno da rivedere e verificare, ha fallito il suo scopo”.

A Roma si  censurano i manifesti anti aborto e pro vita, perché?

“L’aborto provoca danni enormi proprio alla donna e non è sinonimo di libertà, risulta devastante a livello psicologico. In quanto ai cartelloni, il no dell’Amministrazione Comunale di Roma fa parte di quel modo di pensare intollerante e nichilista tipico dei 5 Stelle, che in realtà sono di sinistra ed hanno quella visione antropologica”.

Quale ruolo per i cattolici in politica?

” Sono contrario ad un partito dei cattolici che dovrebbero essere strutturati molto meglio, manca una visione unitaria. In ogni caso credo che difficilmente un cattolico coerente possa appoggiare i 5 Stelle. Ma  tanti si dicono cattolici solo per il battesimo…”

Bruno Volpe

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