Con l’ex ministro della Difesa Ingnazio La Russa parliamo dei tragici fatti di sangue avvenuti a Parigi, figli di una inaudita ferocia. La Russa è perentorio e dice subito: “Ai terroristi, al califfoi e ai violenti islamici, le fiaccolate fanno un baffo, bisogna svegliarsi e ribattere colpo su colpo”.
Onorevole, lei è stato ministro della Difesa, che cosa farebbe davanti a questa situazione?
“Quando i terroristi islamici, il famoso 11 settembre, colpirono gli Stati Uniti, il mondo intero reagì coalizzandosi anche militarmente e a questa sorta di catena, parteciparono persino nazioni del mondo arabo. Sia pur tra luci ed ombre, il risultato fu positivo e il mondo ha potuto godere di relativa serenità. La mia idea è che davanti a tanta barbarie, non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo reagire fermamente colpo su colpo. Ogni tentennamento o qualsivoglia messaggio pacifista da quei signori non è inteso nella corretta chiave occidentale, ma come sottomissione. Abbiamo il dovere di ribattere colpo su colpo e le capacità militari ci sono, basta volerlo davvero”.
Esiste come si dice un Islam moderato?
“Oggi trovo inutile davanti alla minaccia baloccarsi in questi distinguo. Nella incertezza abbiamo il dovere di agire. Poi alle recenti sbandierate manifestazioni di solidarietà del cosiddetto Islam moderato non ho visto tanta gente. Se avessimo tutti letto con attenzione i libri di Oriana Fallaci e ascoltato a suo tempo le sagge parole di Papa Ratzinger probabilmente avremmo preso prima le contromisure”.
Bisogna bombardare in Siria?
“E’ una dolorosa necessità, non un piacere. Colpendo solo obiettivi militari e del terrore,mai i civili. Anzi dico che probabilmente siamo stati deboli e tardivi nella reazione”.
Da alcune parti fa capolino l’ invito alla pace e al pacifisimo…
“Nessuno vuole la guerra ad ogni costo e neppure a me piace, ma sono loro a dichiararla all’Occidente. Penso, però, che andare avanti con generici messaggi di pace non giova. Le fiaccolate o le suonate di piano, sono belle e non ne nego la importanza. Tuttavia, da sole non bastano. Se servono a svegliare e trascinare i governi all’ azione, ben vengano, altrimenti fanno un baffo al Califfo. E’ come combattere il cancro con l’aspirina”.
Abbiamo esagerato secondo lei, con l’ immigrazione?
“Io non sono contrario alla immigrazione. Tuttavia, i nostri governanti e la nostra politica oggi sotto questo aspetto sono assenti, inesistenti. L’ immigrazione va regolamentata e controllata con rigore. Si accetti chi davvero ha le carte in regola, rimandando a casa subito chi non ha diritto. Tra chi arriva sui quei barconi è possibile anche che si nascondano dei terroristi. Io capisco il buonismo della Chiesa cattolica, è il suo tradizionale ruolo diciamo ecumenico e non lo contesto. Fa parte delle regole del gioco. Tuttavia, sommessamente dico alla stessa Chiesa: va bene difendere i diritti, il sociale, il lavoro, parli di economia e di ecologia, ma si tutelino anche i valori della cristianità oggi minacciati “.
Bruno Volpe