A Bari, a margine dell’evento “Mediterraneo frontiera di pace“, abbiamo intervistato Sua Eminenza Vinko Puljić, cardinale e arcivescovo di Sarajevo, creato cardinale dal Papa San Giovanni Paolo II.
Eminenza Puljić, quale è la sua idea su Medjugorje?
“Molto positiva, del resto io stesso di recente, credo lo scorso 5 Agosto, vi ho celebrato la Santa Messa” .
E allora?
“Penso, e questa mia idea è di molto tempo fa, è che quello sia un luogo di vera grazia. Sua eccellenza Hoser ha perfettamente ragione su Medjugorje”.
Che cosa la spinge a dirlo?
“Come è noto, gli alberi buoni si vedono dai frutti. Da quanto posso constatare i frutti di Medjugorje sono molto positivi e buoni. Tanta gente viene a pregare con animo retto, compie penitenza, si confessa, prende la santa comunione e i sacramenti e spesso cambia radicalmente vita, si converte. Perchè allora negare l’ evidenza di frutti spirituali buoni ? Non ha senso.Naturalmente ai pellegrini che lo visitano serve assicurare una guida pastorale adeguata per evitare errori, questo è vero”.
Eminenza Puljić, lei ha preso parte a Bari a “Mediterraneo frontiera di pace”, quale il giudizio?
“Molto favorevole. Si è discusso di vari argomenti con la massima libertà e in onestà. Ci siamo anche conosciuti meglio ed era importante. Tuttavia, a mio avviso, la grande strategia della e per la pace passa attraverso la preghiera, almeno se la vediamo in chiave cattolica”.
Basta la preghiera, cardinal Puljić?
“Quella è centrale nella nostra vita, per chi crede naturalmente. Non bisogna mai stancarsi di pregare, con devozione, cosa che non è segno di involuzione. Certo, poi ci sono altre dimensioni di natura sociologica, ma tutte dietro preghiera e sacramenti”.
Quali queste altre dimensioni?
“Per evitare il rischio di conflitti e il dono della pace bisogna assicurare a tutti la libertà, ma soprattutto la dignità. Inoltre è opportuno il dialogo, nel doveroso rispetto delle diversità che vanno accettate. Ecco perchè l’ idea della Cei e del cardinal Bassetti mi è sembrata corretta. Ben sessanta vescovi di venti nazioni del bacino del Mediterraneo si sono riuniti e la conoscenza è ricchezza. Certo, siamo diversi tra di noi, ma questo non è un problema. Bisogna lavorare nel rispetto di queste diversità. La pace si assicura come dicevo prima di ogni cosa pregando, ma anche dando rispetto alla dignità di popoli e persone” .
Bruno Volpe