Il cardinale Timothy M. Dolan, Arcivescovo di New York (Stati Uniti) e presidente del Comitato per le Attività Pro-Vita della Conferenza dei Vescovi degli Stati Uniti (USCCB), ha criticato la recente liberalizzazione delle regole della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, che permette l’uso del farmaco abortivo Mifeprex, noto come RU-486, fino a 70 giorni di gravidanza ed eliminando il requisito della prescrizione medica.
In una dichiarazione sul sito web della USCCB, il cardinale Dolan ha scritto che l’uso della RU-486 “spiana la strada per la distruzione di vite innocenti, e mette le donne e i bimbi a rischio di tutti gli effetti dell’aborto”. Il cardinale denuncia la morte di alcune donne (quattordici) che hanno utilizzato questo farmaco e segnalati che ci sono stati 2207 casi con effetti negativi sulla salute delle donne e che hanno comportato successivi aborti chirurgici.
Ben 612 sono stati I ricoverati in ospedale a causa dell’utilizzo di questo farmaco abortivo, 48 donne hanno sofferto di infezioni gravi e 339 hanno sofferto fisicamente e sono state necessarie anche delle trasfusioni di sangue.
Infine il Cardinale ha invitato le donne incinte che hanno problemi a tenere il bambino a rivolgersi alle agenzie cattoliche che si occupano di questo, come la Caritas e i centri parrocchiali di assistenza alla gravidanza.
Matteo Orlando