In un’intervista al quotidiano El Heraldo dell’Honduras, datata 12 gennaio 2015, Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, influente cardinale Coordinatore del Consiglio di Cardinali (C9) per la riforma della Curia romana, ha riconosciuto la presenza di una “lobby gay” in Vaticano. Alla domanda se c’è un’infiltrazione della comunità gay in Vaticano il cardinale ha risposto “non è solo una infiltrazione, Papa Francesco anche parlato di una lobby in questa direzione”. A poco a poco il Papa ha cercato di “purificare questa situazione”.
“Papa Francesco – spiega il cardinale Maradiaga – ha sperimentato la presenza di questa “lobby gay” ed ha adottato un approccio graduale per affrontarla”. “È possibile comprendere gli omosessuali e c’è una legislazione pastorale che li assiste, ma ciò che è sbagliato non può essere la verità”, ha insistito il cardinale. Alla sottolineatura del giornale circa un fraintendimento delle parole di Papa Francesco viste come apertura della Chiesa al matrimonio tra persone dello stesso sesso, il cardinale ha respinto questa possibilità: “Noi dobbiamo comprendere quelle cose che possono essere riformate ma altre non non possono essere riformate, la legge naturale non può essere riformata. Dio ha progettato il corpo umano, uomo e donna, in modo da completarsi a vicenda e trasmettere la vita. Il contrario non è nel piano della creazione. Ci sono cose che non possono essere cambiate. La legge naturale non può essere riformato”.
Il cardinale Maradiaga ha anche risposto al quotidiano El Heraldo sulla riforma e i cambiamenti nella Chiesa. “Non dobbiamo aspettarci grandi riforme nell’insegnamento della Chiesa. La riforma riguarda l’organizzazione della Curia”. Il cardinale ha anche riconosciuto che vi sono resistenze alla riforma della Curia. Ma anche sottolineato che “la Chiesa non è solo una istituzione umana, ma divino-umana, il che significa che ci sono cose non dipendenti solo sugli esseri umani”.
Matteo Orlando