«Si tenta di assimilare al diritto di una famiglia riconosciuto dalla Costituzione — e fondata dall’unione fra uomo e donna — a quelle unioni che famiglia non sono. Non puoi dire che sei famiglia, perché la natura è quella. Dico: perché taroccare come famiglia quel che non è? Sarebbe come se andassi al mercato per comprare una bella borsa e quelli me la presentano come borsa graffata e invece è fatta dai cinesi». Ha risposto così, senza giri di parole il Cardinal Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, alle domande del Corriere del Mezzogiorno.
Il cardinale ha affrontato anche altri argomenti. Ecco alcuni suoi “aforismi”: «non esiste nella chiesa una giustizia per la giustizia, ma per l’uomo e anche sui temi dei diritti civili è così»; «la Chiesa non può non rispettare i diritti di ogni persona, sono diritti umani che precedono quelli sociali, politici»; «rispettiamo ognuno nella sua identità ma evitiamo confusione»; «bisogna mettersi dalla parte del bambino»; «la chiesa non può benedire anche quelli che seminano morte, questa non è misericordia ma ingiustizia»; farei «gare internazionali per dare chiese chiuse in comodato d’uso e gratuitamente per scopi socio culturali»; «con i religiosi ci si sfoga di più perché è il loro ruolo prendersi carico degli altri».
Matteo Orlando