“Il Commissario Timmermans, come tutti gli uomini acciecati dall’ideologia, confonde troppo spesso la realtà con i suoi desideri. Lo fa anche oggi, sindacando a modo suo sulle posizioni critiche espresse dal centrodestra italiano su diversi provvedimenti green di cui si è fatto promotore”. Così in una nota il capodelegazione di FdI- Ecr Carlo Fidanza.
“Dal blocco delle auto a benzina nel 2035 alle case green, dagli imballaggi alle norme sui fitofarmaci, l’Italia di Giorgia Meloni fa bene ad alzare la voce a difesa dei suoi comparti produttivi e dei suoi cittadini che verrebbero travolti dall’ideologia ultra-ambientalista di Timmermans e del suo gabinetto. Ed è addirittura surreale che questa ennesima sortita avvenga proprio nel giorno in cui alle elezioni per il Senato della sua Olanda trionfa il movimento degli agricoltori e degli allevatori, che hanno difeso le loro stalle dai provvedimenti ultra-ambientalisti del governo”, prosegue l’eurodeputato.
“Timmermans si rassegni. Si goda gli ultimi mesi da Commissario senza pretendere di fare altri danni e impari ad ascoltare la voce dei cittadini che sempre di più si oppongono a questa folle deriva ideologica”, conclude Fidanza.
Il diktat di Timmermans all’Italia
“Vedo che ci sono domande e incertezze dal lato del governo italiano sul Green Deal europeo”. Evidentemente, “ho ancora un lavoro enorme da fare per spiegare quello che vogliamo fare. Se leggo nella stampa italiana che cosa scrivono sulla direttiva sulle case green, non so cosa viene scritto. Ma non è la realtà”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo per il Green Deal della Commissione europea, Frans Timmermans, durante la conferenza stampa oggi a Bruxelles in cui ha presentato il nuovo piano industriale Ue per la transizione verde “Net-Zero Industry Act”.
Timmermans ha risposto, nel suo perfetto italiano, a una domanda sugli attacchi sempre più frequenti dell’Italia del governo Meloni alle singole misure legislative del Green Deal, per esempio sull’obiettivo delle auto a zero emissioni di CO2 per il 2035, sui nuovi standard di emissioni Euro 7 per i veicoli stradali, sulle cosiddette “case green”, sulle emissioni industriali, sui rifiuti da imballaggi, sul settore tessile, sull’opportunità stessa di raffozare le ambizioni e accelerare il percorso verso gli obiettivi della transizione, in risposta alle due crisi causate dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra russa in Ucraina, invece di rallentare e ridimensionare l’intera strategia.
“Dalla Cina in arrivo 80 modelli di auto elettriche”
“Ho un lavoro enorme da fare – ha risposto il vicepresidente esecutivo – per spiegare quello che stiamo proponendo. Sono sicuro che anche in Italia c’è la volontà di andare avanti. Se vediamo i problemi che ha l’Italia con la siccità, o con il cambiamento climatico”, è chiaro che “dobbiamo agire, e agire adesso”. “Sono sicuro – ha sottolineato Timmermans – che c’è un sostegno fortissimo nella popolazione italiana per queste misure. Tuttavia dobbiamo spiegarle, e dimostrare che è nell’interesse dei cittadini e dell’industria andare avanti. L’esempio perfetto – ha indicato – è la questione della auto elettriche. Se noi sappiamo che la Cina metterà sul mercato 80 modelli di auto elettriche, che diventeranno accessibili anche per il cittadino che non ha molto denaro e che diventano un’opzione più interessante. Anche economicamente della macchina termica, come industria europea dobbiamo reagire. Dobbiamo andare avanti”.
“Otterremo il sostegno del governo italiano”
“Per questo abbiamo proposto queste misure, con alcune eccezioni che ha voluto proprio l’industria specializzata italiana (il riferimento è al cosiddetto ’emendamento Ferrari’, con un deroga permanente per le produzioni auto di nicchia, ndr). Credo che dobbiamo chiarire perché facciamo questo, e sono sicuro – ha concluso il vicepresidente della Commissione per il Green Deal – che possiamo ottenere anche il sostegno del governo italiano”.