Il ddl Scalfarotto- Zani, in tema di omofobia e transgender fobia è contrario alla Costituzione. Lo afferma in questa intervista che ci ha rilasciato il noto costituzionalista e docente alla Facoltà Aldo Moro di Bari professor Aldo Loiodice.
Professor Loiodice, alle viste un ddl Scalfarotto- Zani per inasprire l’ art 604 del codice penale. Lo scopo è di reprimere manifestazioni di omofobia e transgender fobia, anche nei media.
“Non entro in analisi di natura religiosa o etica. Ma parlo da docente. La normativa indicata, la cui approvazione avverrà solo se lo vorrà il governo, è chiaramente contro la Costituzione della Repubblica. Non dimentichiamoci, per inciso, che la Carta è stata approvata persino con il contributo cattolico”.
Che cosa ravvisa di contrario alla Costituzione?
“Una violazione dell’ art 3, perché opera non una distinzione con oggetto il sesso, ma riguarda la condizione personale della persona. Insomma non è dato di capire per quale ragione l’ omosessuale o il trans debbano avere tutele rinforzate e particolari rispetto ad altre categorie di persone. Le norme a loro tutela, come di tutti, già esistono. Ragionando in questo modo dovremmo fare una legge per le donne ed un’ altra per gli obesi, non la finiremmo mai”.
Vi è chi pensa possa arrivarsi anche ad una violazione dell’ art 21 della Costituzione…
“E’ possibile. Mi domando come si fa e chi giudica, con quale autorità, se una frase è contraria o ispirata da sentimenti negativi e di odio? Le ripeto, le norme già esistono nella legge penale ordinaria”.
Un esempio citato è di chi scriverà che la famiglia è fatta solo da uomo e donna., padre e madre Potrebbe subire problemi…
“Costituzione alla mano, l’ art 29 dice che la sola famiglia prevista dalla Costituzione è quella uomo donna come società naturale fondata sul matrimonio. Le unioni di due donne o uomini sono convivenze. E il bambino, sempre per Costituzione ha diritto ad un padre uomo e mamma donna”.
Da che cosa dipendono certe norme o disegni di legge?
“Dal fatto che piaccia o non piaccia, la cosiddetta cultura omosessuale è presente nei media, nell’arte e nella cultura, anche nella politica. Non ci sta una trasmissione televisiva nella quale non appaia un omosessuale o trans. Segno dei tempi “.
Si avverte la necessità di questa legge?
“Per me no, ci sono leggi molto più importanti da fare ed è divisiva”.
Vede altre negatività?
“Ad esempio una che mi ricorda un film, credo di Totò. Ricordate quando faceva lo iettatore e si metteva davanti ad un negozio dove non entrava nessuno e riceveva i soldi per andare dal concorrente? Ecco, potrebbe accadere che qualche bello spirito omosessuale faccia di tutto per essere provocato ed invocare azioni legali al fine di chiedere risarcimenti. A pensare male…”.
Bruno Volpe