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di Fernando Ocáriz Braña (Prelato dell’opus Dei)

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Carissimi, Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!

Il giorno 26 celebreremo la festa di san Josemaría. In questo breve messaggio vi propongo di meditare alcune parole di una sua lettera del 31 maggio 1954: «Dal lato umano, voglio lasciarvi in eredità l’amore per la libertà e il buon umore».

L’amore per la propria libertà e per la libertà degli altri ha molti aspetti e molte espressioni che abbiamo considerato molto spesso e che, soprattutto, cerchiamo di vivere. Il 9 gennaio 2018 vi ho scritto in proposito una lettera estesa. Ora, vorrei soffermarmi sulla seconda metà dell’eredità della quale parla nostro Padre: il buon umore. Uno stato d’animo (essere di buon umore), che normalmente si intende come propensione a notare o mettere in evidenza gli aspetti divertenti di una situazione.

Naturalmente, ci sono momenti che non hanno nulla di divertente. Tuttavia, anche allora può persistere la radice più profonda di un buon umore che trascende l’elemento superficiale: la gioia, che nasce anzitutto dalla fede nell’amore immenso che Dio ha per ognuno di noi. Questa gioia ha molto a che vedere con l’umiltà che fa dimenticare sé stessi per pensare agli altri e improntare la propria vita al servizio. Pertanto, come spiega san Josemaría, «non raggiungeremo mai la vera serenità se non imitiamo davvero Gesù Cristo, se non lo seguiamo nell’umiltà» (È Gesù che passa, n. 18).

Prima di terminare, vorrei chiedervi di pregare per due intenzioni: la prossima riunione di esperti sugli Statuti, che si terrà a fine mese, e i frutti spirituali del viaggio che mi porterà nei prossimi mesi in alcuni paesi dell’Europa e dell’America.

Vi invio la mia più affettuosa benedizione.

Vostro Padre

Roma, 17 giugno 2024

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