«L’assegno unico non è la rivoluzione del sistema-Paese di cui l’Italia ha bisogno per garantire i diritti sociali delle famiglie italiane e rilanciare davvero la natalità, ma resta un passo avanti da cui non si può retrocedere e che necessita di implementazioni e migliorie, a partire dall’esclusione della misura dal calcolo ISEE, che per moltissime famiglie determina l’ingiusta perdita di altri benefici su beni e servizi di primaria importanza, soprattutto per i figli. Ci rassicurano quindi le nette smentite giunte dal Governo circa il presunto rischio di depotenziamenti dell’assegno unico nella prossima manovra di bilancio, strumentalmente rilanciato dalla stampa di sinistra, mentre ci preoccupa l’indebita pressione della Commissione UE per estendere la misura a cittadini non residenti in Italia, compromettendo l’attuale sostenibilità finanziaria dello strumento a danno dell’intera e già condizionata platea di beneficiari in Italia. Sostenendo la posizione del Governo contro la procedura di infrazione UE e chiedendo la progressiva trasformazione dell’assegno unico in uno strumento davvero universale, “con particolare riguardo alle famiglie numerose”, come afferma l’articolo 31 della Costituzione italiana, ribadiamo l’importanza di una complessiva e strutturale riforma dell’intero ordinamento giuridico in chiave familiare e natalista, che accompagni ai più dovuti benefici fiscali ed economici anche più efficaci politiche abitative, lavorative e di welfare pubblico e privato».
Lo afferma in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.