Il matrimonio cristiano non é un affare privato, ma un evento comunitario ed ecclesiale. Lo ha detto don Silvano Sirboni, apprezzato e noto liturgista, prima della sua relazione alla Settimana Liturgica Nazionale di Bari. Don Silvano ha parlato sul tema “dai segni della liturgia nuziale alle dinamiche della vita matrimoniale”, davanti ad una platea affollata e partecipe, segno di argomenti quanto mai attuali e svolti con essenzialità, competenza e slancio.
La Fede Quotidiana ha rivolto, a margine dell’ evento, qualche domanda a don Silvano Sirboni.
Don Silvano,spesso, nelle nostre chiese si celebrano matrimoni che sembrano quasi eventi privati e non comunitari.
“Quello che lei dice, in molti casi, risponde alla verità. Il matrimonio é, al contrario, un evento ecclesiale e non per pochi intimi. Bisogna sposarsi non in chiesa, ma nella Chiesa”.
“Quello che lei dice, in molti casi, risponde alla verità. Il matrimonio é, al contrario, un evento ecclesiale e non per pochi intimi. Bisogna sposarsi non in chiesa, ma nella Chiesa”.
Dunque, dare risalto al matrimonio sacramento e non evento. Spesso le famiglie di chi si sposa in chiesa pensano prima di tutto ai fiori, alle musiche, ma sembrano distratte e lontane dalla importanza di quello che si va a celebrare…
“Il centro é la celebrazione eucaristica e questa deve essere valorizzata. Credo che ci voglia maggior essenzialità e una dose di rispetto per quello che si celebra”.
“Il centro é la celebrazione eucaristica e questa deve essere valorizzata. Credo che ci voglia maggior essenzialità e una dose di rispetto per quello che si celebra”.
Magari anche maggior sobrietà,specie in tempi di austerità.
“Anche. Gli sposi, ma anche i sacerdoti, siano maggiormente attenti al rispetto delle regole della comunità. Da questo punto di vista ritengo che sia bene celebrare il matrimonio nella comunità di appartenenza e non altrove, perchè il matrimonio non é un evento mondano, ma ecclesiale”.
“Anche. Gli sposi, ma anche i sacerdoti, siano maggiormente attenti al rispetto delle regole della comunità. Da questo punto di vista ritengo che sia bene celebrare il matrimonio nella comunità di appartenenza e non altrove, perchè il matrimonio non é un evento mondano, ma ecclesiale”.
Talvolta le omelie dei parroci indulgono ad una confidenzialità con i nubendi che denota questo atteggiamento privatistico e non comunitario.
“Vero e questo non sta bene. Anche i sacerdoti ricordino che la messa matrimoniale é una questione comunitaria e non una cosa per pochi intimi”.
“Vero e questo non sta bene. Anche i sacerdoti ricordino che la messa matrimoniale é una questione comunitaria e non una cosa per pochi intimi”.
Bruno Volpe