L’Arcivescovo Thomas Gullickson, nunzio in Svizzera dallo scorso mese di settembre, in una recente intervista al giornale svizzero Tages Anzeiger, ha ribadito il no alla comunione per i divorziati risposati civilmente, per gli omosessuali impenitenti e per i non cattolici, come i luterani. Il sessantaseienne Arcivescovo, originario di Sioux Falls, Dakota del Sud, è stato in precedenza nunzio in Ucraina, a seguito di un incarico simile nelle isole dei Caraibi.
Riferendosi alla donna luterana che ha chiesto a papa Francesco di poter ricevere, da luterana, la Comunione con il marito cattolico, l’arcivescovo Gullickson ha dichiarato: “Se è così ansiosa di farlo, perché non diventa anche lei cattolica?” e poi ha ricordato la conversione di suo padre, che ha voluto condividere la fede cattolica con la sua amata sposa. Alla domanda circa la possibilità del matrimonio gay, Gullickson ha detto che “la Chiesa non potrà mai dire di sì ai matrimoni gay”, ribadendo che il matrimonio cristiano è impegno e sacrificio piuttosto che mero sentimentalismo e facilità.
Riferendosi alla Germania e alla Svizzera, il vescovo ha riflettuto sui pochi che vanno in chiesa. “Il Papa Francesco è stato generoso quando ha detto che il 10% frequenta la chiesa in Germania”, ha detto Gullickson. “In realtà, sono meno dell’8%. Bisogna chiedersi perché sia così. Ovviamente perchè le persone non hanno più una fede viva”.
Matteo Orlando