“Della legge Cirinnà Renzi risponderà a Dio”. Lo dice don Mario Pieracci, sacerdote e volto noto della tv italiana in quanto opinionista in molti programmi di attualità e di successo.
Don Mario, dopo tanto litigare, la legge Cirinnà è stata approvata, lei che cosa ne pensa?
” Che gran parte della politica italiana, al posto di scegliere il bene e la logica della famiglia, si è piegata a logiche diverse, alle richieste e poteri delle lobby e penso alla massoneria o alla lobby gay che del resto con la prima ha tante affinità”.
Che criticità ravvisa nella legge Cirinnà?
” Tutte. Siamo al cospetto di un colpo molto grave e direi persino stupido alla famiglia, figlio del progetto universale come dicevo prima, di natura massonica, imposto da minoranze ricche e influenti e davanti al quale, spiace dirlo, la maggioranza che si definisce cristiana ha taciuto o tace per viltà o per quieto vivere. Molto dipende dal fatto che molti, incluso uomini di Chiesa, hanno smarrito il senso del limite e del peccato”.
Che cosa intende dire?
” Che stiamo dimenticando, incluso nella Chiesa, l’ insegnamento di San Giovanni Paolo II. La Chiesa ha sicuramente il dovere di pensare al sociale e alla solidarietà, ma non ne faccia una priorità. Il lato sociale non deve mai sopravvanzare l’ insegnamento e la promozione della dottrina, specie quella morale. La Chiesa farebbe bene a mantenere e difendere il deposito della fede prendendo posizioni chiare e nette”.
Che cosa è causa di questa situazione?
” La dittatura del relativismo, il fatto che ognuno si fa la sua verità e non esistono punti fermi. Papa Benedetto XVI fu molto rigoroso davanti a questa emergenza. Oggi accade che l’ uomo si pensa onnipotente e aureferenziale, ha anteposto l’ io a Dio e i risultati sono questi”.
Papa Francesco apre al diaconato femminile…
” E’ una sua valutazione che non sta a me commentare. Però ritengo che pervenendo a questo, si arriva fatalmente al sacerdozio femminile, perché il diaconato è sacerdozio. Ricordo che la Chiesa ha sempre seguito la tradizione e la regola della prudenza e che i cambiamenti vanno fatti molto lentamente senza correre. La fretta non aiuta. Occorre cautela, esistono uomini di Chiesa che vogliono stravolgere tutto e subito. Lo ripeto, non voglio insegnare il mestiere al Papa, ma è la mia opinione”.
Lei a Roma è il ” parroco” di Renzi..
” Vero. Lui viene alla mia chiesa la domenica sera a messa e si mette di solito in fondo lasciando la scorta fuori. Però quello che devo dire nelle omelie io lo dico anche se sta lui, non faccio sconti”.
Renzi ha detto che l’ approvazione della legge Cirinnà è stato un giorno di festa e che ha giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo…
” Lui non deve giurare sul Vangelo, ma almeno lo metta in pratica, se si definisce credente. Oggi cavalca il drago della popolarità e del consenso facile, dimenticando che esistono ben altre emergenze come il lavoro, la disoccupazione e la povertà diffusa. Costituzione a parte, ne risponderà a Dio”.
Bruno Volpe
Non è il parroco di Renzi. In altra intervista il parroco di Renzi risulta essere mons. Sassolini. Mettetevi d’accordo…
Preciso che la parola parroco è scritta tra virgolette. Don Pieracci è il sacerdote nella cui chiesa, vicino via del Tritone, nei pressi di Palazzo Chigi, Renzi va alla messa quando è a Roma
Il diaconato non è sacerdozio, mi dispiace per don Pieracci. È ordine sacro, ma non sacerdozio.
Come la conclusione di Don Mario : Ne risponderà a Dio!