“Renzi? Sotto molti punti di vista un trasformista che però questa volta ha fatto male i conti. Per le unioni civili ha scontentato gay e cattolici, un capolavoro”. Lo dice il professor Aldo Giannuli, ricercatore di storia contemporanea alla Università di Milano, editorialista e politologo. Con lui parliamo della approvazione della legge Cirinnà, delle sue conseguenze politiche nel mondo cattolico e del ruolo del Papa, con una frecciatina non male al governatore della Puglia Emiliano.
Giannuli, che cosa ha spinto Renzi a correre tanto sulle unioni civili?
” Penso che abbia fatto male i conti. E’ stato superficiale, specie uno che non mette nel conto che quel provvedimento non susciti proteste tra i cattolici. Non avendo più soldi in cassa da distribuire come bonus pre- elettorale, ricordate la mancia degli 80 euro prima delle elezioni europee, ha cercato di attrarre il voto gay a costo zero, con le unioni civili, ma non ha previsto in conto le reazioni, molto scontate della base cattolica”.
E allora?
” E’successo allora che la Cirinnà è stata approvata, ma con modifiche e questo come dicevo ha deluso le associazioni gay. E’ stato un autogol ed ha dato vita ad una situazione molto imbarazzante per lui”.
Quanto costerà in termini elettorali il malessere cattolico?
“Come le ho detto, Renzi è risucito nel compito di deludere gay e cattolici assieme. Il voto cattolico ha un suo peso, ma non quantificabile con esattezza, perchè anche l’ universo cattolico è spesso frastagliato. Diciamo che una buona fetta di consensi cattolici la ha perduta”.
Che peso ha avuto in tutto questo Papa Francesco?
” Poco rilevante. Lui ha scelto la via della neutralità laica, lasciando la palla o la patata bollente, ai vescovi italiani. Francesco è un Papa con grande fiuto politico, ha anteposto alle scelte dottrinali, la linea pastorale o sociale. In poche parole, a lui della dottrina interessa poco o niente,talvolta ha assunto posizioni persino disinvolte al limite del consentito in cose di fede. Lo ha fatto, come dicevo perchè a lui della teologia interessa molto poco o niente, non gli piace, neanche forse la coltiva. Ha tuttavia un enorme fiuto politico. Lui oggi cerca di cambiare la Chiesa, non so quanto potrà farcela in un progetto ambizioso. E’ amato dalla base cattolica, non ricambiato dalla Curia e da alcuni episcopati, tra i quali gran parte di quello italiano, tedesco e forse polacco”.
Bruno Volpe