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IL VANGELO DI VENERDÌ 15 DICEMBRE 2023

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 11, 16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle: 
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: 
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. 
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». 

COMMENTO DI DON RUGGERO GORLETTI

Il brano di Vangelo di oggi fa riferimento ad un gioco praticato dai ragazzi ai tempi di Gesù: si cantavano delle canzoni allegre, e si giocava a celebrare un matrimonio, si cantavano delle melodie tristi e si giocava a celebrare un funerale. È evidente che quei  ragazzi che non vogliono partecipare né al gioco del matrimonio né  a quello del  funerale in sostanza non hanno voglia di giocare. La colpa non è del gioco, ma della loro volontà. Anche a noi spesso succede così: prendiamo la scusa di qualcosa che non va nel mondo o nella Chiesa, oppure al momento particolare che stiamo vivendo per non fare quello che il Signore nella nostra coscienza ci suggerisce di fare. In realtà la motivazione del nostro agire o del nostro non agire non va ricercata in qualcosa al di fuori di noi, ma va trovata dentro di noi. Chiediamo al Signore di aiutarci a vivere cercando sempre di fare la sua volontà: è questo l’unico modo di vivere – pur tra le difficoltà – nella pace e nella gioia.

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